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Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI GUADALUPE
1700-1720
Makati, chiesa di Nostra Signora della Grazia
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La statua di sant'Agostino si trova nella chiesa di Nuestra Señora de Gracia o di Guadalupe, nella città di Makati.
La chiesa ha un aspetto barocco ed è localizzata in una delle più antiche parrocchie della città. La chiesa parrocchiale è attualmente gestita dai frati agostiniani della Provincia di Santo Niño de Cebu. Il suo complesso comprende la Cappella Memoriale Loyola, la struttura Laperal e il Seminario Guadalupe Minor. La chiesa è una miscela di architetture diverse dovuta in parte al fatto che doveva essere ricostruita nel 1882 dopo un terremoto, e ancora nel 1894 dopo la lotta tra gli Stati Uniti ei filippini.
Il monastero e il primo santuario di Guadalupe furono costruiti da Frate Simon Dantes. Questa fondazione fu dichiarata una comunità sotto la dedicazione di Nostra Signora della Grazia con una decisione del Capitolo Provinciale del 1601. Nel capitolo del 1603, fu deciso di modificare la dedicazione da Nostra Signora della Grazia in Madonna di Guadalupe per assecondare la richiesta di alcuni devoti e religiosi che volevano onorare il ricordo della Vergine Maria venerata in Extremadura in Spagna. Una replica in legno di questa statua venne successivamente portata dalla Spagna. I fedeli provenienti dalla Spagna e dal Messico si recavano al santuario di Guadalupe per portare la loro devozione alla Vergine. Per la sua altitudine il monastero offriva buone condizioni sanitarie, per cui divenne una casa ricreativa per i religiosi che vivevano a Manila. Una clausola del Capitolo che nel 1716 vietò ai religiosi di recarsi in qualsiasi altra casa per le loro vacanze che non fosse Guadalupe. Nel 1853 il Monastero divenne una domus studiorum o Casa di Studi di Grammatica capace di accogliere gli studenti in eccesso del Monastero di Manila. Nel 1882 il monastero fu convertito per tre anni in un asilo per ospitare gli orfani delle vittime del colera che aveva devastato Manila e nel 1885 servì come Scuole d'Arte di Mestieri. Tra le altre strutture, aveva una stampa, che fu poi trasferita all'asilo di Malabon.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6