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PITTORI: Maestro di Herzogenburg

Santa Monica vestita da suora agostiniana

Santa Monica

 

 

MAESTRO DI HERZOGENBURG

XVIII secolo

Herzogenburg, Pinacoteca del monastero

 

Santa Monica

 

 

 

La madre di Agostino viene spesso raffigurata nell'iconografia agostiniana, da sola, spesso vestita con la cocolla nera delle suore agostiniane, o assieme al figlio. Ella partecipa a scene fondamentali, come l'estasi di Ostia, la partenza da Cartagine o il soggiorno milanese e poi a Cassiciaco. La ritroviamo ancora assieme ai monaci ed ella stessa monaca o vestita da monaca mentre illustra la regola agostiniana nella versione femminile. Toccanti sono pure le scene che la vedono in azioni caritative. Con Agostino lasciò Milano diretta a Roma, e poi a Ostia, dove affittarono una casa, in attesa di una nave in partenza per l'Africa. Fu un periodo carico di dialoghi spirituali, che Agostino ci riporta nelle sue Confessioni. Lì si ammalò, forse di malaria, e in nove giorni morì, all'età di 56 anni. Drammatiche e toccanti sono le rappresentazioni della sua morte a Ostia. Di lei Agostino offre una biografia stupenda nella parte finale del libro IX delle Confessioni.

 

Finalmente guadagnò a te anche il marito, già quasi al limite estremo della vita temporale: e in lui che ormai era credente non rimpianse ciò che aveva tollerato nel miscredente. Era poi la serva dei tuoi servi. Chi di loro l'aveva conosciuta, in lei rendeva lode e onore e amore a te, sentendo nel suo cuore la tua presenza, testimoniata dai frutti di una vita consacrata a te. Era stata la moglie d'un solo uomo, aveva reso ai genitori il bene ricevuto, aveva retto con devozione la sua casa, a testimonio aveva le sue buone opere. Aveva allevato dei figli, partorendoli di nuovo ogni volta che li vedeva allontanarsi da te. Infine di tutti noi, Signore, che possiamo per tuo gratuito favore dirci servi tuoi, e ricevuta la grazia del tuo battesimo vivevamo già in una nostra comunità, al tempo in cui ancora lei non s'era addormentata in te, di tutti noi si prese cura quasi fossimo tutti figli suoi, e quasi fosse figlia di noi tutti ci servì.

AGOSTINO, Confessioni, 9, 22

 

 

A partire dall'XI secolo la vita canonicale in Austria conobbe una straordinaria fioritura e nel XVIII secolo esistevano ventotto abbazie autonome. L'imperatore Giuseppe II tuttavia impose che i monasteri che non praticavano l'insegnamento o attività ospedaliere venissero soppressi: in queste condizioni solo sei comunità di canonici sopravvissero. I monasteri superstiti sono quelli di San Florian, Herzogenburg, Klosterneuburg, Reichersberg, Vorau e Novacella. Con la lettera apostolica Caritas Unitas del 4 maggio 1959, papa Giovanni XXIII riunì questa federazione e altre quattro congregazioni nella confederazione dei Canonici Regolari di Sant'Agostino.

 

Il vescovo di Passau Ulrich nel 1112 fondò sul Danubio presso l'affluente Traisen un convento di canonici agostiniani. Ma a causa dei continui straripamenti e del clima malsano della palude il monastero fu trasferito nel castello nel 1244. Nel tardo Medioevo il monastero fu assalito e distrutto dalle truppe hussite ungheresi del re Mattia Corvino. Ricostruito, nel XVI secolo fu distrutto nuovamente da un incendio sia nei piani superiori  che in quelli inferiori dove si svolgeva il mercato. Il priore George Eisner e il suo successore tuttavia riuscirono a far rifiorire il monastero.

Dopo i momenti difficili della Riforma e il pericolo turco, la regione e il monastero di Herzogenburg conobbero un periodo di prosperità e di pace che vide un grande fiorire dei vocazioni e un consolidamento materiale. La testimonianza di questa espansione è attestata dalla ricchezza dell'architettura dell'edificio barocco del complesso del monastero. Nel 1714 si avvia una prima ristrutturazione progettata dall'architetto Giacomo St. Pölten Prandtauer. La chiesa collegiata fu completata da Franz Munggenast mentre l'ala ovest del complesso del monastero non fu mai costruita perché la pressione fiscale di Maria Teresa per sostenere le continue guerre non lo permise. Così la consacrazione della chiesa nel 1785 segnò la fine della architettura barocca nel complesso di Herzogenburg.