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Sant'Agostino cardioforo allo scrittoio
MAESTRO DI ISSY
1700-1710
Issy-les-Moulineaux, chiesa di santo Stefano
Sant'Agostino cardioforo allo scrittoio
Questa grande tela conservata nella chiesa di santo Stefano a Issy-les-Moulineaux raffigura sant'Agostino nel suo studio mentre sta scrivendo una sua opera. Mentre con la mano sinistra impugna una penna, con la destra il santo regge un cuore fiammante, che nella sua iconografia simbolizza il grande amore che nutriva per Dio. Agostino è uno dei quattro Dottori della Chiesa grazie anche alla imponente mole di testi che produsse a difesa della cattolicità della Chiesa. Il suo pensiero divenne un riferimento costante della teologia, specialmente nel medio evo. Egli seppe unire la sua feconda capacità persuasiva con l'intensa attività che svolse contro le eresie ed i Manichei in particolare.
Questa tela ricorda molto da vicino una analoga opera di Philippe de Champaigne, molto copiata, dove Agostino è rappresentato come cardioforo: cioè porta in mano il cuore fiammante, che ricorda il suo smisurato amore per Dio. Il riferimento è al nono libro delle Confessioni dove Agostino scrive: Sagittaveras tu cor meum charitate tua. Questa espressione di Agostino, che sarà ripresa anche in altri passi delle Confessioni e di altre opere, avrà grande fortuna nella agiografia e nella iconografia agostiniana anche recente. De Champaigne ci propone un Agostino allo scrittoio quasi folgorato dalla luce che proviene a sinistra in alto e che riempie tutta la scena fino al cuore fiammante. Questa tela fu ripresa da un anonimo in forme del tutto simili.
Dall'esterno della chiesa di Issy si nota subito l'importanza delle pareti di vetro in mezzo alla pietra di Borgogna che sono stati accuratamente appaiati, in particolare sulla facciata ovest. Entrando nella chiesa colpisce la luminosità creata dal vetro, opere del pittore Léon Zack (1892-1980): Grandi disegni astratti in colori tenui, giallo, viola, blu, creano una leggera vibrazione per la meditazione. Queste finestre sono in stile classico: pezzi di vetri monocromatici, sfumati applicando il pennello al grigio lavaggio del forno. Altri artisti, i due scultori, Irene Zack e Maxime Tessier, hanno contribuito all'arredamento artistico interno della chiesa.
L'origine di questa chiesa è molto antica e, nel giardino del presbiterio, si conservano ancora le camere a volta del VII secolo. Un documento del 1084 annota la presenza di una chiesa, che corrisponde probabilmente al notevole timpano romanico visibile alla fine della navata nord. Nel 1336 probabilmente si ristrutturò profondamente la chiesa, che venne però consacrata solo nel 1645. Le guerre hanno danneggiato gravemente le sue vetrate, per cui vennero avviati lavori di ricostruzione nel 1872, alla presenza del maresciallo Patrice MacMahon, futuro presidente della Repubblica. L'interno della chiesa comprende una serie di opere di importanza storica fra cui la pala del coro, sei statue del XVIII e XIX secolo, tra cui quelle di Santo Stefano e San Vincenzo, due rinascimentali vongole giganti e il fonte battesimale di Luigi XIV. E' presente persino un sotterraneo con una lunghezza di 163 metri.