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PITTORI: Maestro di Lanciano

Agostino vescovo e cardioforo

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI LANCIANO

1750-1760

Lanciano, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

La statua che si trova nella chiesa di sant'Agostino a Lanciano, ci offre una discreta raffigurazione del santo nelle sue vesti episcopali. L'aspetto ieratico realizzato dall'autore è esaltato dalla posizione statica delle braccia e del capo. Nella mano destra il santo trattiene un piccolo cuore rosso fiammante, mentre con la mano sinistra regge un voluminoso libro chiuso.

Con il braccio destro tiene stretto al petto un lungo ed esile bastone pastorale che si alza fino all'altezza della mitra che porta in testa. Il volto, dai lineamenti netti e gentili, ha un'espressione forte e severa con lo sguardo che guarda dritto negli occhi del fedele che lo osserva. Una fluente barba grigia scende dal suo mento fino a toccare il piviale che indossa dignitosamente.

 

L'interno di S. Agostino venne completamente rimaneggiato nel 1827, e gli affreschi delle pareti furono coperti di stucco, perché le antiche pitture apparivano "annegrite dal tempo".

Gli stuccatori Gerolamo Rizza e Carlo Piazzoli nella prima metà del Settecento abbellirono gli interni. Allievi dello stuccatore lombardo Giovan Battista Gianni, attivo in Abruzzo e a Penne, realizzarono decorazioni geometriche presso le cornici delle cappelle laterali, con due putti alati che suonano le trombe e motivi che riguardano i simboli della Chiesa. Le decorazioni si estendono anche alla volta centrale a crociera, entro le cui cornici sono affrescate scene della vita di Sant'Agostino.

La chiesa è situata nel quartiere Lancianovecchia, in via dei Frentani. La facciata principale della chiesa presenta una grande ricchezza della decorazione secondo la sensibilità architettonica della scuola del Petrini. Gli elementi scultorei a colonnine tortili, fregi floreali, punte di diamante, esprimono compiutamente il virtuosismo di questa scuola. La facciata è costruita in pietra da taglio con vivo senso plastico ed è valorizzata dal rosone a ruota della fortuna completamente inscritta in una ornamentazione a foglie d'acanto. Il rosone sovrasta un archivolto poggiato su colonnine pensili poste a ornamento della lunetta del portale. Qui si nota una bella scultura che raffigura la Vergine con il Bambino.

I continui rimaneggiamenti non permettono di ritrovare all'interno le pure linee architettoniche originali. L'interno, costituito da un'unica navata rettangolare con una grande cappella sulla destra e altari lungo le pareti intonacate e tinteggiate, non ha l'aspetto originario: è stato rimaneggiato nel 1827 quando gli affreschi delle pareti furono coperti di stucco in quanto annerite dal tempo. Il portale, fortunatamente, fu restaurato dai Lions Club di Lanciano nel 1992.

La chiesa è stata costruita nel XIII secolo. Dal suo prospetto si può dedurre che è più antica del convento. Gli Agostiniani, tornati nel convento nel 1694, furono presto sostituiti dai Francescani che vi rimasero fino alla soppressione del convento, avvenuta nel 1807. La chiesa di sant'Agostino era collocata sull'antico colle Erminio assieme alle chiese di S. Giovanni, S. Lorenzo, S. Biagio, S. Maurizio, S. Martino. Annesso si trovava anche il convento che viene ricordato nella bolla di Alessandro IV, datata 2 maggio 1256 con la quale questo pontefice volle disciplinare l'ordine degli Eremitani. Nel rispetto di questa bolla papale, fra Nicolò da Lanciano, che viveva nell'eremo detto di Montevergine, nei pressi della città, con l'aiuto degli abitanti fonda il nuovo monastero, che nel 1278 era già completato.

Della primitiva chiesa non restano tracce, perché completamente sostituita dall'attuale.