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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di MacerataPITTORI: Maestro di Macerata
Madonna Immacolata con i santi Agostino e Nicola da Tolentino
MAESTRO DI MACERATA
1700-1740
Macerata, Pinacoteca Comunale
Madonna Immacolata con i santi Agostino e Nicola da Tolentino
Pur non essendo annoverata tra le devozioni mariane ufficiali dell'Ordine agostiniano, la Madonna Immacolata appare in questa tela di Macerata, alla presenza dei santi Agostino e Nicola da Tolentino.
La presenza di Agostino e san Nicola in una scenografia mariana presenta nel Seicento e nel Settecento numerose novità, che trovano espressione in numerosi quadri di vari artisti.
In quest'opera di ignoto pittore marchigiano, la scena è disposta su due registri: in quello superiore la Vergine incoronata dalle stelle è seduta su una nuvola. Nel piano inferiore Agostino indica con il braccio sinistro la sua presenza ad un giovane Nicola da Tolentino che rivolge lo sguardo al suo maestro.
Agostino è vestito con i paramenti episcopali in un atteggiamento monumentale e cerca di sollecitare l'attenzione del suo giovane discepolo. Nicola è contrassegnato dai suoi simboli, il sole raggiato e il giglio, e se ne sta inginocchiato. Fra i due due angioletti reggono ciascuno il bastone pastorale ed il giglio.
La leggendaria vita di san Nicola, rappresentata da un ignoto pittore giottesco detto Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant'Angelo ebbero il figlio desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino.
Fece la sua professione religiosa (voti solenni) a meno di diciannove anni. Nel 1269 fu ordinato sacerdote. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento di Sant'Agostino di Tolentino rimase fino alla sua morte nel 1305.
Celebri sin dal Medioevo sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di farina da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", citata anche dal vescovo urbinate Teseo Pini nel suo Speculum Cerretanorum. Viene ricordato il 10 settembre.
La sua tomba, a Tolentino, è conservata con venerazione dai fedeli.