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PITTORI: Maestro di Macugnaga

Sant'Agostino vescovo e cardioforo (foto di Italo Allegri)

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI MACUGNAGA

1700-1750

Macugnaga, chiesa di Santa Maria Assunta

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Nella chiesa parrocchiale di Macugnaga sull'altare di San Giuseppe si trova collocata una statua di Sant'Agostino.

La parrocchiale di Santa Maria Assunta sorge al centro della frazione di Staffa. La sua costruzione iniziò alla fine del 1700 e venne affiancata posteriormente da un alto campanile che è stato eretto nel 1936. L'edificio è a pianta rettangolare con una sola e sfarzosa navata e rivolge la sua facciata verso il fondovalle. In questo luogo una lapide ricorda l'ascensione alla cima Dufour del Monte Rosa compiuta nel 1889 dal sacerdote Achille Ratti, poi divenuto papa con il nome di Pio XI.

 

L'altare laterale di san Giuseppe è sormontato da una alzata in stucco marmoreggiato con due colonne tortili. Ai lati si trovano due statue che raffigurano san Giovanni Evangelista e sant'Agostino. Il vescovo di Ippona è qui raffigurato come vescovo, ritto in piedi con nella mano sinistra un grosso libro che appoggia al fianco. in testa non porta la mitra e neppure si nota il bastone pastorale. Tuttavia nella mano destra regge un cuore fiammante, suo caratteristico simbolo iconografico. Il volto del santo ha un aspetto maturo on una foltissima barba che gli scende fin sul petto. Come tutti gli altri altari della chiesa gli stucchi sono stati realizzati dall'artista valesiano Antonio Fontana. Al centro dell'altare si trova una grande tela, donata dalla famiglia Verra, che raffigura il transito di san Giuseppe assistito da Gesù e da Maria. La tela è firmata dal pittore friburghese Stefano Koller, che l'ha dipinta nel 1722. Nella cartella tabercolare in alto è stato raffigurato l'eterno padre.

In epoca recente sullo stesso altare sono state collocate anche le statue devozionali di san Rocco, sant'Antonio abate e san Giorgio.

La cappella di San Guiseppe, nella quale si trova la statua di Sant'Agostio, si contrappone alla cappella della Madonna del Carmelo.

 

La raffigurazione di Agostino vescovo con nella mano un grosso cuore fiammante ha goduto di un notevole successo soprattutto in epoca barocca e riprende alcuni passaggi dell'opera agostiniana.

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.