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PITTORI: Maestro di Chalma

Sant'Agostino monaco

Sant'Agostino monaco

 

 

MAESTRO DI CHALMA

1700-1710

Malinalco, Santuario del Señor de Chalma

 

Sant'Agostino monaco

 

 

Questa statua che raffigura sant'Agostino si trova conservata in una nicchia del santuario di Chalma.

Questo Santuario sorge a Chalma, nel comune di Malinalco, è uno dei luoghi più visitati in Messico dai pellegrini. L'afflusso di persone è inferiore solo a quello della Basilica di Nostra Signora di Guadalupe. I due santuari sono strettamente legati in quanto, dato che l'immagine di Cristo è apparsa dieci anni dopo la Vergine di Guadalupe, alcuni considerano quest'ultima come la "madre" del Cristo di Chalma.

Il Cristo nero di Chalma continua ad essere venerato nella grotta dove è stato trovato nel 1540 dai monaci agostiniani Bartolome de Jesus Maria e Juan de San Jose, che poi fondarono un monastero presso la grotta con lo scopo di assistere e accogliere i numerosi pellegrini. L'immagine fu portata in una chiesa costruita sul terreno del canyon sotto cui si trovava la grotta, che divenne il primo santuario di Chalma.

Questo santuario è stato ricostruito e ristrutturato più volte, nel 1729 e nel 1830. Il nome ufficiale del santuario è "El Convento Real e Sanctuaria de Nuestro Señor Gesù Cristo e San Miguel de los Cuevas de Chalma" ovvero il Monastero Reale e Santuario di Nostro Signore Gesù Cristo e San Michele delle Grotte di Chalma. L'utilizzo devozionale dell'insediamento agostiniano venne autorizzato e messo sotto la sua protezione da Carlo III nel 1783. Il santuario consiste nella chiesa, nell'ex-monastero seicentesco, dove è collocato il ciclo iconografico agostiniano, e nella grotta.

 

La iscrizione sul basamento della statua indica chiaramente il personaggio raffigurato. Si tratta di sant'Agostino, il Dottore e teologo della Chiesa cattolica a cui si ispiravano i costruttori del santuario e dell'intero insediamento agostiniano. Il santo + vestito tuttavia non con i paramenti episcopali, ma la tunica nera dei monaci che si richiamano a lui. L'espressione del viso non è molto incisiva, tuttavia sia per la fluente e riccioluta barba che generosamente gli scende fin sul petto sia per i gesti delle mani e delle braccia, lo sguardo ha una propria vivacità che attira l'attenzione del fedele.

Nella mano sinistra il santo regge un libro a ricordo della sua attività letteraria.

 

Agostino dopo il suo ritorno in Africa condusse una vita appartata prima a Tagaste nella sua città natale e poi anche a Cartagine. In questo periodo, assieme ad amici, fonda delle piccole comunità, che sono le prime esperienze di quelle che diventeranno negli anni seguenti dei veri e propri monasteri. L'iconografia agostiniana ha sempre privilegiato, specialmente alle origini della fondazione dell'ordine agostiniano nel XIII secolo la figura dell'Agostino monaco, riconoscendo nel santo l'autentico fondatore dell'ordine stesso. In queste rappresentazioni il santo appare con la tradizionale veste nera dei monaci agostiniani.

 

Ricevuta la grazia, insieme con altri concittadini e amici che ugualmente servivano a Dio, volle tornare in Africa, alla sua casa e ai suoi campi. Tornato, vi rimase circa tre anni; e dopo aver ceduto quei beni, insieme con quelli che gli erano vicini viveva per Dio, con digiuni preghiere buone opere, meditando notte e giorno la legge del Signore. 3. 2. E tutto ciò che Dio faceva comprendere a lui che meditava e pregava, egli faceva conoscere a presenti e assenti con discorsi e libri.

POSSIDIO, Vita beati Augustini 3, 1.