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PITTORI: Maestro lombardo

Madonna della cintura con Agostino e Nicola da Tolentino

Madonna della cintura con Agostino e Nicola da Tolentino

 

 

MAESTRO LOMBARDO

1767

Mantova, chiesa di sant'Egidio

 

Madonna della cintura con Agostino e Nicola da Tolentino

 

 

 

La tela si trova nella chiesa di sant'Egidio a Mantova. Misura 230x145 cm e raffigura la Madonna con in braccio Gesù Bambino mentre offrono la sacra cintura ad Agostino e a san Nicola da Tolentino. Agostino riceve una lunga cintura proprio dal Bambino che si sporge per offrirgliela. Agostino la riceve con la mano destra, mentre con la sinistra regge in ano un cuore fiammante. Indossa i paramenti episcopali, ma sotto il piviale appare con evidenza la tonaca nera dei monaci agostiniani. Il suo bastone pastorale è tenuto fra le braccia da un angioletto ai suoi piedi, mentre la mitra e un libro aperto sono deposti sopra una nuvola.

Il volto del santo ha un aspetto maturo con una folta barba riccioluta che gli copra il mento.

A destra, in posizione più defilata, troviamo un giovane san Nicola da Tolentino, che indossa la nera tunica agostiniana e regge con la mano sinistra un giglio. Sul petto splende un sole raggiato. Con l'indice della mano destra indica a braccio teso la presenza di anime del Purgatorio che si trovano sotto la nuvola di Agostino. La scenografia si sviluppa su tre piani dove trovano posto, in alto, la Vergine con il Bambino, in mezzo sant'Agostino e nella fascia inferiore san Nicola.

 

Nel 2003 fu ritrovata sul retro del dipinto la seguente iscrizione: "questo quadro è padroni tuta lunione della B.V. della Consolacione. anno 1767". La studiosa che fece la scoperta ricorda che nel manoscritto del Rosso (1852), depositato presso l'archivio della chiesa di Sant'Egidio, si ritrova che l'8 settembre 1766 nella stessa chiesa, in accordo con i frati agostiniani della chiesa di S. Agnese, iniziarono le funzioni della Madonna della Cintura. Nella chiesa di Sant'Egidio esisteva a quel tempo una raffigurazione della Madonna della Cintura. Grazie a queste testimonianze si può dedurre che il dipinto, eseguito per la Confraternita della Consolazione, possa forse provenire dalla chiesa di Sant'Agnese, in seguito alla soppressione avvenuta nel 1776, dell'ordine agostiniano.

 

La chiesa dedicata a sant'Egidio abate sorge nel centro storico di Mantova. E' documentata a partire dall'anno 1151. Nel 1540 l'edificio è stato interessato dalla costruzione della cappella Valenti voluta da Valente Valenti, cortigiano della reggia dei Gonzaga. Nel 1721 fu avviato un processo di ristrutturazione della chiesa per superare i problemi statici che derivavano dalla sua vetustà. Nel 1777 il cardinale Luigi Valenti fece ricostruire la cappella di famiglia. I lavori sull'edificio si conclusero nel 1787 con la sistemazione del coro. Al centro del pavimento della navata un'epigrafe ricorda che in questa chiesa era sepolto Bernardo Tasso, padre del poeta Torquato Tasso. Morto ad Ostiglia nel 1569, i suoi resti furono sepolti in sant'Egidio, fino a quando vennero traslati nella chiesa di san Paolo a Ferrara.