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PITTORI: Anonimo di Martina Franca

Agostino cardioforo, tela nel convento di Martina Franca

Agostino cardioforo

 

 

ANONIMO DI MARTINA FRANCA

1700-1750

Refettorio del Monastero delle Suore Agostiniane, Martina Franca

 

Agostino cardioforo

 

 

 

Il dipinto si trova nel Refettorio del Monastero delle Suore Agostiniane presenti a Martina Franca in Puglia. L'affresco risale al secolo XVIII ed è di autore ignoto: Agostino è presentato come vescovo secondo i canoni iconografici più comuni. Con la mano destra regge il suo cuore infiammato d'amore per Dio, mentre con la sinistra si appoggia al suo bastone pastorale. In testa ha la mitra e indossa un vestito semplice ma nello stesso tempo dignitoso. Il viso ha un'espressione giovanile, con una folta barba rossastra e riccioluta. L'intera scena rappresentata è racchiusa in un'ovale piuttosto deteriorata col tempo.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3