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PITTORI: Agostino Masucci

Madonna col Bambino, sant'Agostino e san Nicola da Tolentino

Madonna col Bambino, sant'Agostino e san Nicola da Tolentino

 

 

AGOSTINO MASUCCI

1750

Roma, Basilica Santa Maria del Popolo, cappella Mellini

 

Madonna col Bambino, sant'Agostino e san Nicola da Tolentino

 

 

 

La tela dipinta a olio delle dimensioni di 250x160 cm è conservata nella Cappella dedicata a san Nicola da Tolentino della chiesa agostiniana di santa Maria del Popolo. La cappella ebbe come primo patrono il celebre giurista Pietro Mellini, che apparteneva ad una delle più nobili famiglie dell'aristocrazia romana quattrocentesca. Mellini era proprietario della più grande collezione d'arte del suo tempo. L'originaria pala d'altare del pittore fiorentino Giovanni da Sangiovanni realizzata nel 1623 assieme agli affreschi, fu sostituita da questo dipinto settecentesco di Masucci di medesimo soggetto. I protagonisti della raffigurazione sono assiepati  in uno spazio assai angusto tra i gradini e la mensa di un altare. A sinistra si riconoscono Agostino nei suoi paramenti episcopali e un giovane Nicola da Tolentino inginocchiato. A destra si erge maestosa la Vergine e discosta in lontananza Monica. Un piccolo corteo di angioletti completa la scena.

Nicola indossa la tunica nera degli agostiniani ed è leggermente inginocchiato sul primo gradino dell'altare. Ha le mani giunte in preghiera, il volto raggiante ricco di un'espressione estatica e con lo sguardo fisso verso la Vergine. Alle sue spalle Agostino, in piedi, apre le sue braccia per presentarlo. La Vergine è scesa fino alla mensa dell'altare e da quella posizione, seduta sul suo trono di nuvole, indica a Nicola un punto lontano con l'indice della mano destra.

Nel cono d'ombra alle sue spalle si intravede il busto di santa Monica, che esprime con il suo sguardo una attenzione al cielo. Un angelo a figura intera in basso con la mano destra regge un giglio, mentre con la sinistra invita l'osservatore a guardare verso sinistra. La scenografia è particolarmente studiata, poichè l'evento è descritto in primo piano con un taglio prospettico dal basso verso l'alto che assicura ai personaggi una straordinaria monumentalità. La tela fu descritta dal Titi nel suo Nuovo Studio che la colloca sull'altare della Cappella Mellini. Lo stile con Masucci (1692-1758) si è espresso in quest'opera della sua maturità evidenzia un carattere aulico e solenne.

 

La cappella accoglie numerose sepolture di membri della nobile famiglia Mellini. I monumenti di Pietro Mellini e del fratello Giovanni Battista sono della fine del secolo XV e si trovano oggi inglobati in strutture sepolcrali posteriori. Tra gli altri rappresentanti della famiglia qui ricordati o raffigurati troviamo il busto del cardinale Giovanni Garcia Mellini opera di Alessandro Algardi. Dello stesso scultore è pure il busto di Urbano Mellini realizzato verso il 1635 che tuttavia venne collocato nell'attuale posizione solo nel 1660.

Sull'altare si trova la pala dipinta da Agostino Masucci che raffigura la Vergine, Agostino e san Nicola da Tolentino mentre sulla volta e nelle lunette si possono ammirare gli affreschi di Giovanni da San Giovanni che raccontano le Storie della vita di san Nicola da Tolentino. Gli affreschi vennero realizzati fra il 1623 e il 1624.

 

 

Agostino Masucci

Nato a Roma nel 1691, fu avviato alla professione di pittore come apprendista di Andrea Procaccino e in seguito fu allievo di Carlo Maratta e membro del suo studio. Nel 1724 venne aggregato all'Accademia di San Luca nel biennio 1736-1738 ne divenne il Direttore. Masucci grazie sua amicizia con Filippo Juvarra e Luigi Vanvitelli ha lavorato per la Casa di Savoia e ottenne commissioni anche da Giovanni V re del Portogallo, per cui realizzò la pala dell'altare maggiore della Cattedrale di Evora. Masucci realizzò pure i modelli dei tre principali pannelli del mosaico della Cappella di san Giovanni Battista, che fu progettata da Luigi Vanvitelli insieme a Nicola Salvi per re Giovanni V. Spedito a Lisbona nel 1747, il mosaico venne completato nel 1750.

Per i reali di Savoia dipinse una serie di tele a soggetto storico con l'aiuto di Giovanni Battista Pittoni, Sebastiano Conca e Francesco Monti. La maggior parte delle sue opere si trovano nelle chiese romane, tra cui Santa Maria in Via Lata, San Francesco di Paola, San Marcello al Corso, Santissimo Nome di Maria e Santa Maria Maggiore. Attorno al 1750 va riferita invece l’esecuzione della pala con la Vergine e i ss. Agostino, Nicola da Tolentino e Monica in S. Maria del Popolo a Roma.

Tipico rappresentante dell'accademismo di stampo arcadico della pittura romana del XVIII secolo che trapassa dal barocco all'incipiente neoclassicismo, Agostino Masucci fu maestro di Stefano Pozzi e, soprattutto, di Pompeo Batoni. Morì a Roma nel 1758.