Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maerstro di MelillaPITTORI: Maerstro di Melilla
L'altare della Divina Pastora
MAESTRO DI MELILLA
1700-1750
Melilla, Chiesa della Purissima Concezione
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La statua di sant'Agostino si trova sul vecchio altare della Divina pastora nella navata di destra della chiesa della Purissima a Melilla.
Il grande altare che espone al entro la Vergine con il Bambino, conserva nelle due nicchie laterali a sinistra Agostino e a destra una statua di santa Rita.
Agostino vi è raffigurato nella sua dignità episcopale con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano destra. Con la sinistra regge un grosso libro con sopra un modello di Chiesa. Agostino indossa la nera tunica dei monaci agostiniani che seguono la sua regola e alla cintola porta la caratteristica cintura di cuoio. Il volto del santo è abbozzato sommariamente, con una folta barba riccioluta che gli scende dal mento. L'espressione del viso è anonima con due grossi occhi che guardano fisso negli occhi del fedele che lo osserva.
Il culto per la Divina pastora nasce nel 1703 in Spagna, per opera dei frati capuccini. La messa e la liturgia delle ore fu approvata da papa Pio VII nel 1801. Il testo di questa celebrazione è stato approvato dalla Congregazione per il Culto Diyino il 28 luglio 1991.
Padre Isidoro di Siviglia, dell'ordine dei Cappuccini, a Macarena, vicina a San Gil, promosse una processione con la croce e la bandiera dell'Immacolata Concezione. Fu un successo mai visto prima in Siviglia. Mosso da questa esperienza e dopo aver pregato molto durante la notte, Padre Isidoro fu ispirato a far realizzare un dipinto di Maria nelle vesti di una pastorella, circondata da pecore. Egli commissionò il quadro all'artista Miguel Alonso de Tovar, discepolo di Murillo. L'8 settembre 1703, festa della Natività della Vergine, la prima processione si svolse con la tela che venne mostrata ai fedeli. Questa devozione, insieme alla caratteristica immagine della Divina Pastora, si diffuse in Spagna e Portogallo e nei paesi dell'America Latina attraverso le missioni popolari del Beato Diego Josè de Càdiz e Padre Stephen Adoàin.
La chiesa reale e pontificale della Purissima Concezione è la più antica di Melilla. Il primo edificio venne costruito tra il 1556 e il 1575 e fu posto sotto l'invocazione di San Michele Arcangelo. Questa chiesa fu rovinata da un terremoto nel 1579, per cui dovette essere riparata sotto la direzione di Giovan Battista Antonelli, sebbene Filippo III avesse incaricato del lavoro Jorge Fratin. La ricostruzione fu completata nel 1604.
Durante il corso dei lavori venne eretta la Cappella di La Enramada. Nel 1660 un nuovo terremoto ha causato ulteriori. Il 4 ottobre 1663 la chiesa venne dedicata alla Concezione della Vergine Maria mentre san Francesco fu proclamato patrono di Melilla.
Nel 1667 Velez e Angle intraprendono lavori di miglioramento, ma nel 1677 il governatore José Frías riferisce che la cappella principale era ancora scoperta nel 1680, quando un altro tremore danneggiò la cupola della cappella principale, che fu riparata da Toscano Brito e benedetta da Marcelo Antonio del Valle il 6 dicembre 1682. Nel 1682 Toscano costruì anche la cappella dell'Incarnazione, con una cripta riservata ai governatori. Tra il 1751 e il 1757 l'edificio, dopo il terremoto di Lisbona del 1755, fu nuovamente restaurato da Antonio de Villalba y Aangulo, ricostruendo le volte, con un nuovo linguaggio decorativo e costruendo l'alto coro. Nel 1763 fu costruita la cappella di San Francesco e tra il 1779 e il 1780 viene costruita la cappella del Rosario.
La facciata della chiesa ha un aspetto semplice, con una copertura in muratura, con arco semicircolare e porte quadrate fiancheggiate da lesene di ordine toscano.
All'interno si sviluppano tre navate, che sfociano nel presbiterio in posizione rialzata rispetto al piano della chiesa, a cui si accede da una arco trionfale con lo scudo di Papa Alessandro VII. Qui si trova la cappella principale, dove si ammira l'immagine di Nostra Signora Vergine della Vittoria del XVI secolo incoronata patrona della città. Questa cappella, come la sagrestia, la cappella di San Francesco e della cappella del Rosario conserva gli altari e le pale barocche).