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PITTORI: Maestro salentino

Santa Maria Maddalena de' Pazzi e sant'Agostino

Santa Maria Maddalena de' Pazzi e sant'Agostino

 

 

MAESTRO SALENTINO

1700-1720

Mesagne, Santuario della Vergine SS. del Carmelo

 

Santa Maria Maddalena de' Pazzi e sant'Agostino

 

 

 

La terza cappella del santuario di Mesagne, la seconda sulla destra entrando, è dedicata a S. Maria Maddalena de' Pazzi. Gli affreschi che circondano questa cappella sono dedicati a S. Rita da Cascia. Nella parte inferiore della cappella è conservata l'urna con la reliquia di S. Ilario. Gli affreschi della cappella descrivono varie scene dedicate alla santa toscana, fra cui questa dove Agostino scrive sul cuore della santa carmelitana.

Agostino indossa la tunica nera dei monaci agostiniani e regge al contempo con la mano sinistra un robusto bastone pastorale, simbolo della sua dignità episcopale. Con la mano destra impugna una penna con cui sta scrivendo sul cuore di Maria Maddalena de' Pazzi, il cui volto raggiante è trasfigurato dall'estasi della visione che sta vivendo. Un angioletto in basso a sinistra regge un calamaio dove è contenuto l'inchiostro necessario ad Agostino. Costui ha un volto vegliardo con una folta barba grigiastra ed è tutto intento a scrivere con attenzione sul cuore della santa. La scena si svolge in un ambiente chiuso con una grande finestra che si apre su un orizzonte scuro e nebuloso. nella camera si nota solo un tavolino su cui sono deposti un teschio, un libro per le meditazioni, un crocefisso e un frustino per infliggersi delle pene corporali.

L'apparizione di Agostino è stata resa dal pittore sotto forma di visione utilizzando una nube che avvolge e accompagna il santo.

 

 

La Basilica Santuario del Carmine sorge a Mesagne a breve distanza da Brindisi. Edificata nel 1305, su un precedente Santuario ipogeo dedicato a San Michele arcangelo del XII secolo, l'edificio conserva ancora, dopo il tempio di S. Lorenzo, le strutture più antiche fra le chiese di Mesagne.

Nel 1521 venne donata ai Padri Carmelitani. Siccome versava in precarie condizioni i frati, con il concorso dei cittadini di Mesagne, fecero richiesta al papa Leone X e a Carlo V, re di Napoli, di poterla ampliare e ristrutturare. Il viceré del Regno di Napoli diede il suo benestare alla richiesta e il papa, dopo aver verificato le condizioni ambientali e spirituali del luogo, ne autorizzò l'apertura nella primavera del 1521.

Preso possesso della abbazia regia, i Carmelitani procedettero alla costruzione di un loro convento. Nel 1651 la Madonna del Carmelo fu elevata a protettrice di Mesagne, in quanto il clero mesagnese diede esecuzione ad una bolla di Urbano VIII, che dichiarava decaduto il precedente patrono S. Eleuterio. Da allora il culto per la nuova patrona è stato rafforzato dai miracoli che le sono stati accreditati, tra cui uno fra i più importanti fu la preservazione della città dai danni del terremoto del 1743. In quell'occasione, Mesagne subì pochissimi danni e il merito fu attribuito alla Madonna del Carmine. Per ringraziamento ogni anno una solenne processione con la statua lignea settecentesca della Vergine, di scuola veneziana, ricorda lo scampato pericolo.