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PITTORI: Maestro di Mondorf

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

MAESTRO DI MONDORF

1764-1766

Mondorf-les-Bains, chiesa di san Michele

 

Sant'Agostino vescovo e cardioforo

 

 

 

Questa statua in legno raffigura sant'Agostino vescovo e cardioforo. Il santo indossa gli abiti episcopali con la mitra in testa e il bastone pastorale nella mano sinistra.

Con la mano destra Agostino regge un grosso cuore rosso fiammante. Il volto del santo ha un'espressione quasi estatica con gli occhi socchiusi e con una folta barba riccioluta che gli scende fin sul petto.

L'immagine del santo ha una propria dinamicità nel movimento sia del corpo che delle vesti dall'ampio panneggio.

La statua si trova nella chiesa di san Michele a Mondorf-les-Bains nel sud del Granducato di Lussemburgo.

Posta sulla sommità della collina che domina la città vecchia, questa chiesa, dal caratteristico intonaco rosa, è stata costruita nel 1764 e fu completata nel 1766 quando era parroco Nicolas Ungeschick, nipote dell'abate di Echternach Hormann. Il progetto può essere attribuito a Paul Mungenast. Già nel secolo VIII Carlo Magno cedette alcune proprietà a "Daundorf" presso l'Abbazia di Echternach e nel 1069, una conferma papale menziona la chiesa di Mondorf. La chiesa è circondata da un cimitero e al suo interno conserva un arredamento stile Luigi XV con emblemi sugli organi musicali, confessionali, altari, e un meraviglioso pulpito, la cui forma è in armonia con gli stucchi e gli affreschi, dipinti nel 1766 da Jean-Georges Weiser, un pittore originario della Boemia.

Le finestre sono incorniciate da fessure profonde che danno un ritmo armonico allo spazio. Nel dipinto absidale si può ammirare un trompe l'oeil di Jean-Georges Weiser.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6