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PITTORI: Maestro di Montelparo

Agostino combatte le eresie

Agostino combatte le eresie

 

 

MAESTRO DI MONTELPARO

1730-1740

Montelparo, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino combatte le eresie

 

 

 

L'artista ha qui rappresentato l'attività letteraria svolta da Agostino a difesa della dottrina cattolica in avversione alle varie eresie che alla sua epoca imperversavano nella Chiesa. Il santo è stato raffigurato in piedi davanti al suo scrittoio su cui è appoggiato un libro aperto dove Agostino sta vergando alcune parole con una penna d'oca. Il santo indossa la tonaca nera dei monaci agostiniani eremitani secondo una antica consuetudine iconografica che vuole evidenziare la tradizione per cui il santo stesso avrebbe fondato l'Ordine che ne seguiva la regola. Con la mano sinistra Agostino regge un cuore fiammante, altro tipico simbolo iconografico che lo contraddistingue. La mitra episcopale è retta fra le mani di un angioletto che volteggia trascinando con sé anche un filatterio dove si può leggere MALLEUS HAERETICORUM.

Ai suoi piedi sono sdraiati alcuni personaggi che rappresentano gli eretici con in mano i libri con cui propugnavano le loro eresie.

Il santo sentì profondamente la necessità di difendere l'ortodossia cristiana dalle eresie che imperversavano nel suo secolo. Nel corso della polemica contro i manichei e la loro visione dualistica dell'universo Agostino tende a sottolineare la bontà della creazione, la trascendenza di Dio e la superiorità dello spirito sulla carne. Nei confronti del donatismo Agostino sostenne che la Chiesa è un insieme di fedeli visibile, composta sia di santi che di peccatori. L'efficacia dei sacramenti non dipende dalla moralità di chi li amministra, ma dalla grazia di Dio che opera attraverso di loro. In disaccordo con Pelagio, che predicava la capacità dell'uomo di produrre e di scegliere il bene (di salvarsi pertanto usando le sue sole forze) Agostino ribadisce la realtà del peccato originale e pertanto l'urgenza della grazia divina per ottenere la salvezza (De natura et gratia).

Importante è pure la sua attività di contrasto alle teorie eretiche di Pelagio.

 

Progettata dall'architetto Lucio Bonomi di Ripatransone (1669-1739), la chiesa fu edificata quando era priore Fra Giacinto Pentelli. La facciata ha un aspetto imponente quantunque dalle linee semplici e classicheggianti. L'interno si presenta a croce latina con sette altari.

Nell'edificio sacro si conservano di significativo interesse artistico il coro in noce e l'organo. Di particolare interesse è la bussola che protegge l'ingresso, sopra la quale è collocata la cantoria con l'organo a canne. L'altare maggiore o di S. Agostino fu ricostruito nel 1803 assieme alla balaustra da Girolamo Giulietti. Dietro l'altare maggiore si è conservato un artistico coro lavorato in legno di noce datato 1750. Una lapide sul lato sinistro del presbiterio ricorda che la chiesa fu consacrata nel 1848 dal Vescovo di Montalto mons. Eleonoro Aronne.

Le decorazioni della volta della cupola e la costruzione dei banchi di legno furono eseguite nel primo Ottocento.