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PITTORI: Maestro di Montelparo

Nicola da Tolentino incoronato dalla Vergine ed Agostino

Nicola da Tolentino incoronato dalla Vergine ed Agostino

 

 

MAESTRO DI MONTELPARO

1730-1740

Montelparo, chiesa di sant'Agostino

 

Nicola da Tolentino incoronato dalla Vergine ed Agostino

 

 

 

La pala d'altare ritrae san Nicola da Tolentino a figura intera ai cui piedi invocano clemenza le anime del Purgatorio. Il santo indossa il saio nero dei monaci agostiniani e regge in mano un libro aperto. Nella fascia superiore è presente una costante triade che vede al centro la Trinità ed ai lati le figura della Vergine e di sant'Agostino, la cui regola seguono i monaci agostiniani a cui Nicola apparteneva. La sua vita è tutta impregnata di senso religioso. Narrano le cronache che i suoi genitori, ormai anziani, si recarono a Bari in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira su consiglio di un angelo, per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant'Angelo nacque il figlio tanto desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di sant'Agostino, facendo la sua professione religiosa non ancora diciannovenne. Nel 1269 fu ordinato sacerdote. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento di sant'Agostino di Tolentino rimase fino alla sua morte nel 1305.

Celebri sin dal Medioevo sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di farina da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", citata anche dal vescovo urbinate Teseo Pini nel suo Speculum Cerretanorum. La memoria di san Nicola, il primo santo dell'Ordine agostiniano, viene ricordata il 10 settembre.

La sua tomba, a Tolentino, è frequentata con venerazione dai fedeli.

Il celebre santo marchigiano ha una propria amplissima iconografia, che ne tratta la vita e i miracoli. A Tolentino sorge la più bella e grande Basilica in suo onore. In diverse rappresentazioni Nicola viene raffigurato assieme ad Agostino, di cui fu fervente seguace sin dalla gioventù, quando indossò la tonaca nera degli agostiniani nel Trecento. Fu un asceta rigidissimo con se stesso e dolce e comprensivo con i poveri, i bisognosi e gli ammalati. Grande confessore, fu pieno di umana compassione per ogni tipo di miseria. L'incondizionata obbedienza, il distacco completo dai beni terreni, l'umiltà e la modestia furono costanti della sua vita.

 

Progettata dall'architetto Lucio Bonomi di Ripatransone (1669-1739), la chiesa fu edificata quando era priore Fra Giacinto Pentelli. La facciata ha un aspetto imponente quantunque dalle linee semplici e classicheggianti. L'interno si presenta a croce latina con sette altari.

Nell'edificio sacro si conservano di significativo interesse artistico il coro in noce e l'organo. Di particolare interesse è la bussola che protegge l'ingresso, sopra la quale è collocata la cantoria con l'organo a canne. L'altare maggiore o di S. Agostino fu ricostruito nel 1803 assieme alla balaustra da Girolamo Giulietti. Dietro l'altare maggiore si è conservato un artistico coro lavorato in legno di noce datato 1750. Una lapide sul lato sinistro del presbiterio ricorda che la chiesa fu consacrata nel 1848 dal Vescovo di Montalto mons. Eleonoro Aronne.

Le decorazioni della volta della cupola e la costruzione dei banchi di legno furono eseguite nel primo Ottocento.