Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di Najac

PITTORI: Maestro di Najac

Agostino e Monica adorano il Sacro Cuore e la Trinità

Agostino e Monica adorano il Sacro Cuore e la Trinità

 

 

MAESTRO DI NAJAC

1750-1780

Najac, chiesa di San Giovanni Evangelista

 

Agostino e Monica adorano il Sacro Cuore e la Trinità

 

 

 

Il quadro conservato nella chiesa di san Giovanni Evangelista a Najac raffigura sant'Agostino e santa Monica che adorano il Sacro Cuore e la Santissima Trinità. Quest'opera settecentesca presenta un soggetto abbastanza inusuale, ma che si collega con l'iconografia agostiniana che celebra l'episodio di Agostino ferito dall'amore di Cristo.

E' lo stesso Agostino a trattarne in una pagina delle Confessioni, dove afferma: "Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?"  AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3

 

Il sacro cuore di Cristo, che appare in una nube luminosa al centro del quadro avvolto da una corona di spine sormontata da una croce, e che riceve la benedizione del Padre e della colomba dello Spirito Santo, richiama il medesimo cuore fiammante che Agostino con il braccio alzato e la mano destra offre alla visione celestiale. Due angeli in preghiera sono disposti ai lati del Sacro Cuore, mentre in alto il Padre assiso su un globo benedice.

Al piani inferiore Monica ed Agostino sono inginocchiati in adorazione. Il santo indossa i suoi paramenti episcopali con in testa la mitra e nella mano sinistra un lungo bastone pastorale.

 

 

La chiesa Saint-Jean è la prima chiesa gotica del Rouergue, costruita a metà del Duecento sotto la guida di Alfonso di Poitiers, conte di Tolosa e fratello del re di Francia. Nel 1258 il tribunale dell'Inquisizione, in all'indomani della crociata contro i Catari, aveva condannato gli abitanti per eresia catara e aveva imposto loro la costruzione della chiesa di san Giovanni.

La chiesa venne costruita tra la città castello dominata dalla fortezza e il quartiere della Pause dove sostavano i pellegrini. In questo luogo sorgevano già due precedenti edifici di culto, uno di origine visigota e il secondo di periodo romanico dedicato a San Martino.

Guidati dai domenicani, i lavori furono realizzati dall'architetto borgognone Bérenger Jornet, tra il 1258 e il 1280, e proseguirono all'inizio del Trecento con la costruzione del campanile e l'installazione di vetrate, di cui la più antica è quella della rosa occidentale.

Consacrata nel 1363, la chiesa era affiancata da una porta inizialmente parte del recinto urbano. È una chiesa massiccia, imponente, fortificata e di grandi dimensioni. Ha un'unica ed ampia navata. L'edificio è punteggiato da potenti contrafforti e aperture molto piccole: è illuminato a ovest da un grande rosone polilobato. Vetrate arricchite da grisaglia risalenti al XVI secolo la decorano. Realizzate da un artista di nome Barthélémy Gauchy alla fine del XIX secolo, le vetrate della navata sono state realizzate in polilobi formati da lastre traforate.

Costruita su un grande blocco di scisto, la chiesa è stata edificata su un grande pozzo profondo più di 6 metri che permetteva alla popolazione di rifugiarsi al suo interno e di procurarsi acqua in caso di assedio.

Tra le opere di maggior interesse custodite nella chiesa ci sono tre statue del XVI secolo raffiguranti rispettivamente San Pietro, San Giovanni e la Vergine Maria seduti, una magnifica croce astile in argento dorato del XIII secolo, decorata con gemme e cristalli di rocca, due piatti da collezione in ottone martellato del XVI secolo decorati con una ruota solare nella parte centrale e tre reliquiari in argento o bronzo dorato.

Sulla facciata nord il portale è sormontato da un Cristo in croce che risale all'XI secolo. Questa scultura proviene probabilmente dall'antica chiesa di san Martino.