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PITTORI: Maestro di Nembro

Apparizione della Vergine a san Nicola ammalato con i santi Agostino e Monica

Apparizione della Vergine a san Nicola ammalato con i santi Agostino e Monica

 

 

MAESTRO DI NEMBRO

1700-1750

Nembro, chiesa di san Martino

 

Apparizione della Vergine a san Nicola ammalato con i santi Agostino e Monica

 

 

 

La tela di ignoto autore nasce nell'ambito culturale ed artistico bergamasco del secolo XVIII. Il soggetto dell'opera riguarda la famiglia agostiniana e principalmente la figura di san Nicola da Tolentino, il primo santo dell'Ordine agostiniano.

La scena dipinta dall'ignoto maestro bergamasco raffigura l'apparizione della Madonna a San Nicola ammalato che rifiuta di mangiare delle pernici che gli vengono offerte su un piatto da un angelo.

Accanto alla Madonna troviamo Santa Monica e Sant'Agostino che appaiono anch'essi a San Nicola da Tolentino infermo. Agostino, vestito da vescovo, con accento bonario gli indica con la mano destra la presenza della Vergine.

Monica è tutta assorta in compunta preghiera e indossa gli abiti delle suore agostiniane. San Nicola è vestito da frate agostiniano e leva le mani al cielo in preghiera. Un angelo sul letto di Nicola offre la mitra ad Agostino, mentre un angioletto ai piedi del letto, seduto su uno sgabello, regge un libro chiuso che verga con un giglio, simbolo del santo tolentinate. Sul petto del santo si osserva anche l'altro simbolo che lo identifica e cioè una stella raggiata sul petto.

 

 

Il celebre santo marchigiano ha una propria amplissima iconografia, che ne trattano la vita e i miracoli. A Tolentino sorge la più bella e grande Basilica in suo onore. In diverse rappresentazioni Nicola viene raffigurato assieme ad Agostino, di cui fervente seguace sin dalla gioventù, quando indossò la tonaca nera degli agostiniani nel Trecento. Fu un asceta rigidissimo con se stesso e dolce e comprensivo con i poveri, i bisognosi e gli ammalati. Grande confessore, fu pieno di umana compassione per ogni tipo di miseria. L'incondizionata obbedienza, il distacco completo dai beni terreni, l'umiltà e la modestia furono costanti della sua vita. Intorno a lui c'è sempre un'aura di prodigio, che comincia dalla nascita, avvenuta quando i genitori parevano destinati a non avere figli.

Nel processo per la canonizzazione, aperto vent'anni dopo la sua morte, 371 testimoni verranno a parlare dei suoi moltissimi miracoli. Sappiamo inoltre che Nicola è anche un maestro di rigore ascetico, cioè di severità con sé stesso. Un insieme di elementi certo eccezionali, ma piuttosto staccati dal vivere comune della gente, incapace di miracoli e non ghiottissima di penitenza. Invece Nicola - a dispetto delle controindicazioni - è un santo sempre popolarissimo proprio tra la gente comune, di secolo in secolo: è l'amico dei giorni feriali, che viene in casa portando la festa.