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Agostino allo scrittoio
MAESTRO DI OAXACA
1730-1750
Oaxaca, chiesa di sant'Agostino
Agostino allo scrittoio
Il quadro che illustra sant'Agostino allo scrittoio si trova nel riquadro superiore della pala d'altare del braccio sud che si trova nella chiesa di sant'Agostino ad Oaxaca. La pala non ha un tema preciso. La collocazione dei vari episodi descritti può essere diviso in tre categorie: la prima comprende una scultura di santa Monica, un quadro della Vergine Assunta e un altro della della Vergine con il Bambino Gesù e l'Angelo Custode. Il secondo gruppo comprende il dipinto di san Giovanni Battista Bambino, in compagnia di Gesù a cavallo di un agnello, e un dipinto dello stesso Giovanni Battista quando battezzò Gesù nel fiume Giordano. La terza serie raggruppa tre quadri: san Francesco d'Assisi, sant'Agostino e sant'Ignazio di Loyola. Nei transetti esistono due piccole cappelle: una dedicata a san Giuda Taddeo, e l'altra a santa Rita Garcia. In un piatto di vetro, sotto il pulpito, è conservato come reliquia un frammento di osso di S. Agostino. Un'altra capsula similare, nella pala di San Nicola da Tolentino, contiene un frammento di tessuto del vestito di san Nicola, utilizzato durante i servizi divini.
Agostino è stato qui raffigurato dall'anonimo pittore mentre sta seduto davanti a una scrivania colma di fogli. Agostino ne prende in mano un bel mucchietto quasi li volesse esaminare. Il santo indossa una tonaca scura che ricorda quella dei monaci agostiniani e sul petto è ben visibile una collana che incardina una croce. Il santo ha ancora un aspetto giovanile e una folta barba nera che gli scende fino al petto.
La chiesa e il convento di sant'Agostino sono stati costruiti nella città di Oaxaca. Qui si trovano altri numerosi templi religiosi che tuttavia hanno subito numerosi danni per i frequenti terremoti. La popolazione tuttavia li ha ricostruiti sulle rovine degli eventi sismici. Questa spettacolare chiesa barocca dedicata a sant'Agostino fu completata nel 1699, ricostruendola sull'area di una precedente chiesa edificata nel 1586, ma crollata, con la cupola e i campanili nel corso di uno dei tanti terremoti che ogni 50 anni circa colpiscono la regione.
La facciata dell'edificio si presenta ancora oggi nella sua splendida architettura ricca di elementi barocchi. Il portale è stato creato dallo scultore Tommaso Sigüenza. Sostanzialmente essa è articolata su tre piani paralleli che si sviluppano in altezza sovrapponendosi l'un l'altro, dove compaiono figure e scene che celebrano l'ordine agostiniano, divisi tra loro da gruppi di colonne di ordine diverso.
Nella prima fascia da cui si accede al tempio, sotto un arco semicircolare, la cui chiave è un emblema degli Agostiniani, troviamo su entrambi i lati, nelle gole delimitate da colonne ioniche, due immagini relative a san Nicola Tolentino, a sinistra, e San Juan de Sahagun, a destra. Due iscrizioni in latino alludono alla ricostruzione del tempio nei secoli XVII e XVIII.
Nella seconda fascia, la sezione centrale è occupata da un grande quadro scultoreo che raffigura sant'Agostino attorniato dai suoi monaci, che porta nella mano sinistra una chiesa.
Due angeli sorreggono il suo manto che protegge gli astanti. Sotto le sue mani distese da entrambi i lati, si trovano dieci personaggi dell'Ordine agostiniano: in basso al centro, ai piedi del santo, si possono notare tre teste di eretici che sono stati sconfitti nella interpretazione del vangelo.
Ai lati del quadro, nelle nicchie fra due colonne, troviamo altre due statue dei due vescovi agostiniani san Alipio a sinistra e Tommaso vescovo di Valencia a destra. Nella fascia superiore ai lati del grande oculo ottagonale centrale che dà luce al coro. Ai lati, entro due nicchie racchiuse da colonne, sono state poste le sculture di santa Rita da Cascia e di Santa Chiara della Croce di Montefalco.