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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa: statua a sinistra sull'altare maggiore
MAESTRO TEDESCO
1726
Oberigling, chiesa dei SS. Pietro e Paolo
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Nell'anno 1701 all'epoca della aggregazione della chiesa all'abbazia dei Canonici agostiniani di Rottenbuch, venne fondata una confraternita di devoti di Maria Consolatrice ad Oberigling su iniziativa del barone Joseph Ignatz di Donnersberg e del vicario parrocchiale Guarinus Wigerlin. Nel 1714 la confraternita finanziò la ricostruzione della navata e fra il 1724 e il 1726 quella del coro. Nel 1726 i baroni di Donnersberg offrirono un nuovo altare maggiore che divenne anche l'altare della confraternita. Al centro del retablo domina una immagine della Madonna della Consolazione all'interno di una corno di raggi dorati. Maria è fiancheggiata da ambedue i lati da una coppia di statue dorate. Le statue interne raffigurano i santi cui è dedicata la chiesa, mentre quelli esterni sono relativi ai patroni della confraternita. Agostino si trova sul lato sinistro e Monica sul lato destro. Sopra l'altare c'è un dipinto di Walch che raffigura san Nicola da Tolentino.
Agostino è stato rappresentato a corpo intero nella sua dignità episcopale.
In testa porta la mitra e con la mano sinistra impugna il bastone pastorale. la mano destra appoggia un grosso libro aperto al fianco. Il volto del santo esprime una forte maturità espressiva e una lunga barba fluente gli scende dal mento fino al petto.
Un elaborato cartiglio intagliato e sovrastato da un cherubino mostra l'iscrizione con il privilegio concesso a quella mensa eucaristica. Nicola da Tolentino nel quadro di Walch sta in ginocchio sopra una nuvola ed è privo di barba. Porta l'abito nero dell'Ordine agostiniano ed una stella dorata sei raggi sulla spalla. Nella mano destra regge un ramo di giglio e alza lo sguardo verso una stella a sei raggi, che è circondata da un nimbo che avvolge il santo in un ampio manto luminoso. Su ambo i lati volteggiano due teste di amorini. Con la mano sinistra Nicola tende l'estremità della cintura monastica come se fosse una corda di salvataggio verso la mano di un'anima purgante, che sta emergendo con altri due compagni da un mare in fiamme. Walch realizzò questo dipinto nel 1759 nel corso dell'ammodernamento della chiesa. In quello stesso periodo ricevete l'incarico dalla Confraternita di realizzare un affresco sul soffitto della navata centrale dove occorreva celebrare l'insediamento a Oberigling della Confraternita della Madonna della Consolazione.