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PITTORI: Maestro di Oepping

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

MAESTRO DI OEPPING

1750-1770

Oepping, chiesa di santa Maria Maddalena

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Questa bella statua ci presenta un giovane Agostino nella sua dignità episcopale. Nella mano destra regge il bastone pastorale mentre nella sinistra regge un libro chiuso. In testa il santo ha una appariscente mitra, il cui colore dorato contrasta con il viso e soprattutto con il nero intenso dei capelli riccioluti.

La statua è posizionata sull'altare dedicato alla Sacra Famiglia nella chiesa parrocchiale di santa Maria Maddalena a Oepping in Austria. L'altare risale al XVIII secolo.

Nel 1314 Oepping si rese indipendente dal monastero di Schägl. Nel 1494 Balthasar, un canonico di Passau della famiglia Hemberger, istituì un lascito annuo di 40 libbre a favore della chiesa per celebrare una messa. Nel Cinquecento la cappella di legno di Oepping venne sostituita da una chiesa in mattoni e pietra. Nel 1626 in seguito a disordini fra contadini la chiesa venne distrutta da un incendio. Nel 1693 si procedette alla sua ricostruzione e Michael Felder, abate del monastero di Schlägl, depose la prima pietra per la costruzione della chiesa su progetto dell'architetto Carl Anton Carlone nativo di Scaria d'Intelvi, dove nacque nel 1635. Questo architetto italiano nel 1693 firmò a Oepping il contratto per l'edificazione della chiesa di Santa Maria Maddalena, che dipendeva dall'Abbazia di Schlägl. La chiesa fu completata nel 1695. Nel 1779 la chiesa venne eretta a parrocchiale. La torre-campanile fu costruita nel 1883.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6