Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di OnetaPITTORI: Maestro di Oneta
Madonna della Cintura con Santa Monica e Sant'Agostino
MAESTRO DI ONETA
1790-1810
Oneta, chiesa di S. Maria Assunta
Madonna della Cintura con Santa Monica e Sant'Agostino
Quest'opera di autore ignoto nasce nell'ambito dell'orizzonte culturale e pittorico bergamasco tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento. Il soggetto tratta un tema caro alla devozione mariana agostiniana e cioè la Madonna della cintola o della cintura. Il dipinto è una vera e propria pala d'altare. Vi troviamo raffigurata la Madonna che offre una cintura a Santa Monica mentre sant'Agostino se ne sta un poco discosto intento a meditare nel suo studio su un testo che legge da un rotolo aperto. Realizzato con la tecnica ad olio su tela il quadro misura cm 174x108 e si trova in un discreto stato di conservazione.
La realizzazione stilistica non è particolarmente importante, tuttavia i volti e la struttura generale dell'opera sono ben delineati. La Vergine è seduta su un trono di nuvole e con modi accoglienti riceve l'invocazione di Monica e la esaudisce. Monica a sua volta è inginocchiata ed accetta con gioia e molta partecipazione l'offerta della Vergine allungando le braccia al fine di prendere in mano la cintura.
La chiesa di Oneta, dove si trova il quadro, appartiene alla diocesi di Bergamo. La prima nomina a parroco di cui si ha testimonianza risale al 1509. La chiesa di Oneta venne probabilmente eretta in parrocchia all'inizio del XVI secolo. In occasione della visita apostolica dell'arcivescovo di Milano Carlo Borromeo, avvenuta il 6 ottobre 1575, la parrocchia dell'Assunzione della Beata Maria Vergine, dipendente dalla pieve di Clusone, risultava priva di reddito. A motivo di ciò la vicinia ("homines huius loci") di Oneta si era impegnata a stipendiare il parroco, per una somma annuale di 180 lire.
La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.