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PITTORI: Maestro di Ostuni

Particolare del mezzo busto di Agostino vescovo

Particolare del mezzo busto di Agostino vescovo

 

 

MAESTRO DI OSTUNI

1752

Ostuni, Basilica Minore Concattedrale di Santa Maria Assunta

 

Agostino vescovo con i santi Biagio e Oronzo

 

 

 

La parete di fondo della cappella del transetto destro nella Concattedrale di Ostuni è arricchita da un altare ligneo in stile barocco che fu eretto dal barese Giuseppe Morgese per conto della amministrazione comunale. E' composto da una mensa lapidea e alzata lignea con colonne tortili che simulano il bronzo grazie a una colorazione verde dorata. Esse separano tre nicchie che contengono i tre preziosi busti lignei dei santi patroni e protettori di Ostuni: a sinistra san Biagio, della fine del Seicento, al centro sant'Oronzo e infine sant'Agostino a destra. Questi ultimi sono della prima metà del Settecento. Protettore minore della città, in onore di Agostino si svolgeva una processione solenne alla quale partecipavano tutti gli ortolani per favorire la pioggia e per proteggere le produzioni agricole dai parassiti.

Il santo è raffigurato come vescovo con nella mano sinistra un libro aperto. Con la destra, la mano alzata impartisce una benedizione al fedele che osserva.

Sovrasta la struttura una tela di sant'Irene, proclamata protettrice della città nel 1724: le si rivolgevano suppliche e preghiere perchè allontanasse dai raccolti i pericoli che derivavano da temporali e grandinate.

 

La concattedrale di Ostuni, posta alla sommità del colle più alto della città e dedicata a Santa Maria dell'Assunzione. la sua costruzione fu iniziata nel 1435 e completata tra il 1470 e il 1495.

Presenta una facciata dalle caratteristiche forme tardo gotiche, tripartita da lesene. La parte centrale termina con un timpano formato da due archi inflessi. Timpano e lunette presentano un coronamento di archetti trilobi a profilo seghettato su mensole scolpite. La facciata presenta tre eleganti portali ogivali sormontati ciascuno da un rosone. Quello centrale, elaborato e di maggiori dimensioni, ha 24 raggi. L'interno si presenta a croce latina con tre navate. ha subito una ristrutturazione in epoca settecentesca e mostra oggi un soffitto piano dipinto coperto da tele settecentesche e cappelle barocche. Nell'abside si trova un coro settecentesco in legno di noce riccamente intagliato. Nella navata destra c'è il sepolcro del vescovo Filo (1720) e nell'ultima cappella c'era una Madonna col Bambino e Santi di Jacopo Palma il Giovane.