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PITTORI: Paganelli Giuseppe

Sant'Agostino scrive le sue opere

Sant'Agostino scrive le sue opere

 

 

PAGANELLI GIUSEPPE

1775

Palazzago, chiesa di san Giovanni Battista

 

Sant'Agostino scrive le sue opere

 

 

 

Giuseppe Paganelli  dipinse questo fresco a muro nel 1775, in età giovanile, e vi ha raffigurato Sant'Agostino intento ascrivere le sue opere. L'opera ha dimensioni rilevanti e misura cm 300x300. Si trova nella chiesa di Palazzago. Questa chiesa, dedicata a San Giovanni Battista, fu costruita a partire dal XV secolo, e si caratterizza per la sua imponenza. Tra i dipinti, vanno annoverate la splendida pala dell'Assunta, eseguita da Giovanni Battista Moroni e altre tele di Abramo Spinelli e Giovanni Scaramuzza. Decisamente da segnalare è la cosiddetta "cappella del diavolo", estremamente suggestiva sul cui soffitto è rappresentato appunto Satana. Il campanile della chiesa, alto quasi cinquanta metri, risale al XIV secolo e fu ricavato da una torre difensiva.

Paganelli offre in questa circostanza una sua personale interpretazione della figura del santo che si stacca da quelle comuni nel suo secolo. Il santo è sempre raffigurato come vescovo, ma in questa circostanza, l'autore ha saputo trasmettere all'immagine una forte dinamicità che rende quasi vivo il personaggio. Alle spalle del santo si trova la mitra, davanti ha un libro aperto su cui sta scrivendo con una penna. Poco sopra si intravedono i visi di angioletti.

 

 

Paganelli Giuseppe (1749-1822)

Pittore molto attivo in Liguria tra la fine del Settecento e il primo Ottocento, Paganelli era originario della bergamasca. A Genova lavorò al Palazzo Reale, prima Doria-Tursi, che era stato ceduto a sua Maestà il Re Vittorio Emanuele nell'anno 1820. Il re lo fece rimodernare internamente coll'opera dell'architetto Randoni Torinese, e in questa occasione "il bravo pittore a fresco Giuseppe Paganelli Bergamasco, dipinse la grande volta nel salone situato sopra l'ingresso, e che fra tante opere che fece in Genova, è questa una delle più stimate."

Sempre in Liguria lavorò alla "cappelletta" del Santuario N. S. dell'ACQUASANTA che sorge sul punto preciso dove sgorga la polla generosa di acqua sulfurea. Costruita nel 1769 con agili arcate fiancheggianti ed una cupola semisferica, al suo interno si presenta decorata di marmi, stucchi ed affreschi eseguiti da Giuseppe Paganelli.

Nella sua terra d'origine lasciò un ricordo ad Airuno dove sorge la chiesa dedicata ai S.S. Cosma e Damiano d'antica memoria, che subì una radicale trasformazione nel 1778 su progetto dell'Arch. Giacomo Antonietti di Monza. Restaurata tra il 1878 e il 1894 venne ampliata nel 1932 su progetto dell'Arch. Giovanni Barboglio di Bergamo. L'interno si presenta a forma di croce con due cappelle laterali; sulle pareti si ammirano dipinti del pittore Giuseppe Paganelli.