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PITTORI: Domenico Parodi

La Madonna col Bimbo e i Santi Agostino e Monica

La Madonna col Bimbo e i Santi Agostino e Monica

 

 

PARODI DOMENICO

1700-1720

Parigi, Fondation Custodia, Collection Frits Lugt

 

Madonna col Bambino e i Santi Agostino e Monica

 

 

 

Domenico Parodi ha disegnato, firmandolo, questa composizione che vede protagonisti la Madonna con in braccio il Bambino e i santi Agostino e Monica. Le dimensioni sono 34,4 cm in altezza e 24,3 in larghezza. L'autore l'ha realizzato usando la tecnica della penna con inchiostro bruno e lavaggio grigio su uno schizzo in grafite. Il segno è particolarmente accentuato dal colore di fondo bianco su carta beige. La carta non mostra alcuna filigrana. Il disegno è firmato in basso a sinistra a penna e inchiostro bruno “Domenico Parodi”.

Prima di pervenire nella collezione Frits Lugt, della parigina Fondation Custodia, il disegno appartenne al genovese Santo Varni e alla sua famiglia. Passato a un collezionista privato fu venduto a Parigi nel 1981 presso C. Boisgirard-B. de Bayser al lotto 61, alla Fondation Custodia.

Il disegno probabilmente costituisce il bozzetto preliminare per un altare della chiesa di Nostra Signora della Consolazione a Genova. Le sculture dell'altare furono poi realizzate da Bernardo Schiaffino, allievo del Parodi. La struttura immaginata da Parodi si sviluppa sostanzialmente su due piani: il superiore vede la Vergine in trono sulle nuvole mentre tiene in braccio il Bambino. Il piano inferiore vede la presenza dei santi Agostino e della madre Monica. Entrambi si rivolgono in preghiera alla Vergine. Agostino è raffigurato di spalle con in mano un grande libro aperto. Il santo indossa i paramenti episcopali, ma la mitra e il bastone pastorale, in segno di umiltà, sono dismessi e custoditi da due angioletti alle spalle e ai piedi di Agostino.

Il volto del santo non è visibile, al contrario di quello di Monica, ma lascia immaginare un uomo maturo d'età e di spirito con una folta barba che ne denota l'autorevolezza. Completano la scena numerosi angioletti che volteggiano attorno ai due santi e alla Vergine.

 

 

Domenico Parodi

Figlio dello scultore genovese Filippo Parodi, Domenico nasce a Genova nel 1672. Ben presto iniziò a mostrare la sua inclinazione per l'arte e divenne allievo di Domenico Piola, amico del padre e suo padrino di battesimo. Trasferitosi in Veneto al seguito del padre, frequentò Sebastiano Bombelli a Venezia. Nel 1694 rientrò a Genova, ottenendo alcune commissioni dalla famiglia Doria, sia a Genova che a Roma, dove soggiornò tra il 1695 e il 1699 frequentando Giovan Battista Gaulli e Carlo Maratta. Nel 1699 rientrò definitivamente a Genova nel 1699 proponendosi come pittore e frescante. Nel 1702, alla morte del padre, ne acquisì la direzione del fiorente laboratorio da scultore, proponendo soprattutto i disegni per le opere scultoree realizzate dai suoi collaboratori. Dal 1710 ricevette numerose committenze per la decorazione di residenze nobiliari. Di questo periodo sono gli affreschi per le sedi genovesi della Compagnia di Gesù e la decorazione della cappella di san Francesco di Sales nella chiesa di San Filippo Neri. Il suo capolavoro è la galleria del palazzo di Gerolamo II Durazzo, oggi palazzo reale, che fonde in modo unitario pittura, scultura, architettura e decorazione.

A partire dal 1716 si fece più intensa la sua attività di scultore, che alternò a quella di pittore. Con la morte nel 1728 di Biggi, il suo migliore collaboratore scultore, tornò a dedicarsi esclusivamente alla pittura. Sul finire della sua vita la produzione della sua bottega è incentrata quasi esclusivamente su allegorie celebrative delle famiglie committenti. Morì a Genova nel 1742 e le sue opere rimaste in possesso della famiglia l'anno seguente furono acquistate da Gerolamo Ignazio Durazzo, entrando a far parte delle collezioni conservate nella sua residenza, oggi sede del Museo di Palazzo Reale. Buoni pittori furono il fratello Giovanni Battista (1674-1730) e il figlio Pellegrino (1705-1785), che si trasferì a Lisbona dove divenne un celebre ritrattista.