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PITTORI: Johann Andreas Pfeffel

Agostino abbatte le eresie e gli eretici

Agostino abbatte le eresie e gli eretici

 

 

JOHANN ANDREAS PFEFFEL

1720-1740

Augusta, edizioni Pfeffel

 

Agostino abbatte le eresie e gli eretici

 

 

 

L'incisione prodotta da Johann Andreas Pfeffel (1674-1748) raffigura sant'Agostino che vince le eresie e gli eretici. La scritta in pedice alla stampa lo ricordia ampiamente con la frase: S. AUGUSTINUS. Hipponensis Episcopus, Doctor Ecclesiae, Ord: Can: Reg: Institutor Manichaeorum, Donatistarum, Pelagianorum Oppugnator accerimus. L'ultima riga I. A. P. excudit certifica che fu proprio Johann Andreas Pfeffel ad eseguire il lavoro. Il richiamo ai Canonici Regolari Lateranensi induce a ritenere che la stampa venne commissionata da questa Congregazione che seguiva la regola di sant'Agostino e lo considerava suo santo Patrono.

Il santo dall'alto della sua sedia sta scrivendo su un libro ispirato e confortato da due angeli. Un cuore fiammante, colpito da una freccia, esprime la sua vicinanza a Dio, mentre dalla sua mano sinistra esce un fulmine che colpisce, bifido, ben due eretici che stramazzano a terra.

Il santo sentì profondamente la necessità di difendere l'ortodossia cristiana dalle eresie che imperversavano nel suo secolo. Nel corso della polemica contro i manichei e la loro visione dualistica dell'universo Agostino tende a sottolineare la bontà della creazione, la trascendenza di Dio e la superiorità dello spirito sulla carne. Nei confronti del donatismo Agostino sostenne che la Chiesa è un insieme di fedeli visibile, composta sia di santi che di peccatori. L'efficacia dei sacramenti non dipende dalla moralità di chi li amministra, ma dalla grazia di Dio che opera attraverso di loro. In disaccordo con Pelagio, che predicava la capacità dell'uomo di produrre e di scegliere il bene (di salvarsi pertanto usando le sue sole forze) Agostino ribadisce la realtà del peccato originale e pertanto l'urgenza della grazia divina per ottenere la salvezza (De natura et gratia).

Pelagio sosteneva l'idea che l'uomo per ottenere la vita eterna doveva godere di una grazia esterna, ma parimenti doveva “utilizzarrla” poiché l'agire bene o male rimaneva comunque una decisione assolutamente sua. Queste affermazioni contestavano le teorie dei manichei, che giustificavano il male nel mondo teorizzando l'esistenza di due principi opposti del Bene e del Male, che in ogni momento sono in lotta, ora con la vittoria dell'uno ora dell'altro. Il male veniva generalmente identificato con la materia e dato che l'uomo era formato di materia non aveva in sè i crismi per vincere il male. Pelagio sostanzialmente sosteneva la piena libertà dell'uomo lasciandogli la decisione di scegliere la sua salvezza o la sua dannazione. Agostino reagì alle posizioni dell'una dell'altra tendenza. Egli infatti da una parte rivendicò l'importanza della sequela pratica a Cristo, dall'altra accentuò l'azione salvifica e giustificatrice della fede e della croce di Cristo. Rispetto alle teorie pelagiane egli sosteneva che la concupiscenza è testimonianza della tendenza umana a compiere il male, a causa della corruzione del peccato originale. L'uomo pertanto ha bisogno della redenzione divina. Dall'altra parte però sostiene che il peccato originale non ha corrotto completamente la natura umana che possiede comunque un margine di libertà che lo porta a poter scegliere il bene.

 

 

Johann Andreas Pfeffel

Incisore ed editore d'arte, Pfeffel nasce nel 1674 a Bischoffingen. Frequenta l'Accademia Imperiale di Belle Arti di Vienna dove apprende l'uso del cesello e della raschiatura. Nel 1711 si stabilisce ad Augusta dove apre un negozio d'arte con Christian Engelbrecht, che ebbe un grande successo. Produsse numerose opere, anche di grandi dimensioni, fra cui ritratti di personaggi contemporanei, politici, scene teatrali, vedute di luoghi famosi, grandi disegni sugli ordini religiosi, raccolte di immagini di santi ad uso devozionale del popolo, libri d'arte, ornamenti di vario genere. La famosa bibbia Physica Sacra diJohann Jakob Scheuchzer apparve nel 1731-1735 con la sua casa editrice. Quanto al lavoro di incisione si appoggiò anche ad altri artisti come Johann Evangelist Holzer. Anche suo figlio (1715-1768) divenne un incisore di rame.

Johann Andreas Pfeffel morì ad Augusta nel 1748.