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Agostino rifugge gli eccessi: particolare di Agostino
PFUNNER JOHANN
1777
Wyhl am Kaiserstuhl, Sala della Prelatura di S. Biagio
Agostino rifugge gli eccessi
L'affresco si trova nella Sala della Prelatura della Canonica della chiesa parrocchiale di Wyhl. La prima citazione di una chiesa a Wyhl si trova nel Liber decimationis della Diocesi di Costanza dal 1275. Nel dipartimento "In decanatu Endingen" viene chiamato un "plebano a Wile". A quel tempo Wyhl apparteneva al monastero benedettino di St. Margarethen a Waldkirch. L'abate Dietmar von Hunaweier lo acquistò nel 1324 per il suo monastero agostiniano di St. Märgen nella foresta nera. Nel 1381 la parrocchia di Wyhl fu incorporata nel monastero di St. Märgen.
La Canonica a forma di castello a due piani si trova ad est della chiesa vicino al luogo di quello che fu il granaio parrocchiale. In passato un passaggio collegava direttamente l'edificio al coro. La sala della Canonica conserva lo stucco barocco e gli affreschi di Johann Pfunner nella cosiddetta "Prälatensaal". Sul camino Pfunner dipinse una Maria immacolata in stucco e sopra una combinazione degli stemmi del monastero di St. Märgen, del priorato di Allerheiligen (chiavi incrociate) e dello stesso committente Peter Glunk (un uccello su una montagna ). L'immagine del soffitto centrale mostra un banchetto con Agostino tra canonici agostiniani, di cui quello di sinistra potrebbe essere un ritratto dell'abate Peter Glunk.
Agostino, seduto a destra, indossa l'abito dei canonici e sopra vola un angioletto che porta i suoi simboli episcopali, mitra e bastone pastorale. In mezzo alla scena campeggia un'iscrizione in latino: Convivos Maledicos Aversatur, un detto che viene attribuito ad Agostino, per come usava regolare i rapporti fra i commensali. Ricorda infatti Possidio, nella sua Vita del santo:
22. 5. Usava d'argento soltanto i cucchiai, ma il vasellame per portare i cibi a tavola erano o di terracotta o di legno o di marmo, e ciò non per povertà ma di proposito.
22. 6. Fu sempre molto ospitale. E durante il pranzo aveva più cara la lettura o la discussione che non il mangiare e il bere. Contro quella pessima abitudine degli uomini teneva qui questa iscrizione: Chi ama calunniare gli assenti, sappia di non esser degno di questa mensa. Ammoniva così ogni invitato ad astenersi da chiacchiere superflue e dannose.
22. 7. Una volta che alcuni vescovi che gli erano molto amici si erano dimenticati della scritta e parlavano in maniera contraria ad essa, Agostino indignato li riprese aspramente, dicendo che o quei versi dovevano essere cancellati dalla mensa o che egli si sarebbe alzato in mezzo al pranzo e se ne sarebbe andato in camera sua. Possiamo testimoniare questo episodio io ed altri che prendevamo parte a quel pranzo.
Johann Pfunner
Nasce a Schwaz in Tirolo tra il 1713 e il 1716. Ha lavorato in diverse chiese nella Foresta Nera, a Breisgau, a Ortenau e in Alsazia. Nel 1749 diventa cittadino di Friburgo, dove entra nella corporazione dei pittori "il gigante". A Friburgo Schwaz aveva qualche parente fra cui Franz Friedrich Pfunner (1718-1781, pure pittore. Nel 1765 Johann Pfunner sposò Maria Anna Willin di Friburgo e nel 1766 acquistò una casa nella "Grossen Gasse". Nel 1787 "perché, poiché era vecchio e cieco in un occhio, non poteva guadagnare nulla con la sua arte", chiese al consiglio comunale di aprire una bottega per vendere caffè e birra. Dopo la sua morte, la vedova e i figli dovettero vendere la casa.
Pfunner fu il pittore barocco più impegnato a Friburgo, dove morì nel 1788. La sua arte si esprime nel rococò ma già si intravedono gli inizi del classicismo.