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PITTORI: Picenardi Mauro

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

PICENARDI MAURO

1775

Berbenno, chiesa di sant'Antonio Abate

 

Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa

 

 

 

Mauro Picenardi è l'autore di questo affresco che raffigura sant'Agostino nella chiesa di Berbenno.

La chiesa parrocchiale di Berbenno, intitolata a San Antonio Abate, ebbe origine nel XIII secolo, ma l'edificio attuale è frutto di una serie di interventi architettonici che a partire dal Settecento ne abbellirono e ampliarono le forme; ultima, in ordine di tempo, fu la maestosa facciata a due ordini sovrapposti progettata da Luigi Angelini nel 1949. Numerose e imponenti le opere pittoriche conservate nell'edificio affreschi e tele di V. A. Orelli, Mauro Picenardi, P. Ronzelli e G. Manzoni.

In questa circostanza Picenardi dipinse Agostino nelle vesti tradizionali di vescovo e Dottore della Chiesa. Il santo è seduto su una nuvola, riccamente decorato da un bel piviale: con entrambe la mani sfoglia un libro aperto, ma il viso barbuto è rivolto verso un punto che non appare nella pittura, ma va oltre. Sulla testa porta la mitra, mentre il bastone pastorale è sorretto da un angioletto a sinistra.

Altri angioletti fanno da corona e da contorno alla scena principale.

Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.

Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.

 

 

Mauro Picenardi

Picenardi nacque a Crema nel 1735 e morì a Bergamo nel 1809. Figlio d'arte del pittore Tommaso, Mauro Picenardi (o Piccinardi, Picinardi), dopo aver appreso l'arte dal padre lavorò presso l'Accademia di Pittura di Verona, presso la quale, nel 1769, diviene accademico d'onore.

Dall'esperienza veronese acquisisce la sua tipica pennellata di ispirazione tiepolesca. La permanenza a Verona lo porta alla notorietà giungendo ad avere importantei commissioni, soprattutto in ambito religioso, ma anche in ambito profano. Muore nella parrocchia di Sant'Andrea a Bergamo nel 1809.