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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Domenico PincaPITTORI: Domenico Pinca
Madonna con Bambino, Agostino e santi
PINCA DOMENICO
1768-1770
Mesagne, chiesa Matrice
Madonna con Bambino, Agostino e santi
Questa tela che raffigura la Madonna con il Bambino in braccio con vari santi fra cui Agostino, si trova nella chiesa matrice di Mesagne. Si tratta di una tela dipinta ad olio che è stata attribuita al pittore mesagnese Domenico Pinca (1736-1813), ma potrebbe essere anche l'opera di un ignoto pittore meridionale settecentesco.
Il quadro, 260x70 cm di dimensioni, rivela una impronta devozionale e ha probabilmente come finalità quella di suggerire al fedele l'esempio di alcuni santi, per ottenere eventuali grazie attraverso l'intercessione della Vergine. L'opera ritrae anche due dei protettori contro la peste, i santi Antonio abate e Rocco. Imponente è pure la figura di sant'Agostino in vesti episcopali, che è inginocchiato in primo piano a sinistra. Il santo, che tiene fra le mani un libro, su cui sta scrivendo, dialoga con l'angelo, quasi volesse sottoporgli le sue ricerche alla sapienza divina. Contrapposto ad Agostino si trova san Rocco, che indica con la mano destra esplicitamente il ruolo di intercessione della Vergine.
Per questa raffigurazione Pinca sembra scegliere una soluzione circolare. Immaginando un ideale cerchio con al centro la gamba destra del Santo che mostra la ferita - principale attributo iconografico di riconoscimento - ecco che, proprio sull'ideale curva, il pittore pone altri due elementi per riconoscere agevolmente il grande taumaturgo: con lo sguardo rivolto verso il santo e recante il pane tra i denti, infatti, ecco il cane del patrizio Gottardo e, in secondo piano, due angeli, che gli porgono il bastone da pellegrino.
Accennate, ma non meno rilevanti, sono le figure dei Santi Antonio abate, Lorenzo e Lucia martiri, in un dipinto la cui attuale superficie pittorica è stata realizzata su precedente opera, così come si evince osservando attentamente il volto della Vergine.
La tela potrebbe essere quella che nei documenti risulta commissionata al Pinca, per 30 ducati, dalla famiglia Lucci, che vantava uno jus patronatus su un altare. Considerata di origine devozionale, la tela tuttavia mostra importanti elementi figurativi. L'artista è riuscito a rendere immediatamente identificabili i santi raffigurati, grazie all'appropriato uso degli attributi iconografici accostati a ogni singolo santo, evidenziando di volta in volta il martire, l'eremita o il Dottore della Chiesa, tutti accomunati dall'indicare la Vergine, posta al centro, come fonte di salvezza. Il pittore è riuscito a legare insieme le diverse storie dei santi, con nuvole, aloni ed angeli che hanno consentito di realizzare una composizione improntata ad una forte unitarietà.
L'età barocca di Mesagne coincide con la costruzione della nuova collegiata. Dedicata a Tutti i Santi, fu edificata tra il 1649 ed il 1660 su progetto dell'architetto e matematico Francesco Capodieci, esponente del clero locale. Geniale architetto, capodieci ha imposto un notevole senso verticale alla facciata della chiesa, impreziosendola con eleganti elementi architettonici e effetti chiaroscurali. Gli interni furono realizzati nel periodo compreso tra il 1766 ed il 1770 e fu l'ingegnere Giuseppe Palmieri a progettarne l'attuale volta in pietra ed il maestoso colonnato. Gli ornati e le rifiniture si devono all'ingegnere napoletano Nicola Carletti che disegnò gli stucchi che vennero eseguiti dai mastri napoletani Pasquale Faiella, Michele Garofano e Saverio Mazzarellai.
L'altare maggiore è stato realizzato tutto in marmo e costituisce uno dei più elaborati altari dell'intero Salento. La sua balaustra come l'intero altare furono realizzati dai mastri marmorari napoletani Pasquale e Pietro Antonio Sebastiani.
I dipinti collocati sugli altari laterali sono in gran parte opere del pittore mesagnese Domenico Pinca. Di particolare rilievo risulta la pala della Madonna del Carmine, opera del pittore napoletano Bonito, collocata, a destra, nel transetto, la navata trasversale che costituisce il braccio più corto della chiesa.