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PITTORI: Maestro di Posta

La Vergine ed Agostino appaiono a san Nicola infermo: particolare di sant'Agostino

La Vergine ed Agostino appaiono a san Nicola infermo: particolare di sant'Agostino

 

 

MAESTRO DI POSTA

1700-1703

Posta, chiesa di sant'Agostino

 

La Vergine ed Agostino appaiono a san Nicola infermo

 

 

 

L'opera venne eseguita prima del 1703 ad opera di un maestro pittore romano. La tela dipinta a olio misura 150x110 cm e porta sul cartiglio nell'angolo superiore destro l'iscrizione TRACTATUS DE TRINITATE. Collocato sull'altare maggiore della chiesa di sant'Agostino a Posta, il quadro raffigura san Nicola da Tolentino mentre sta per ricevere dalla Vergine i pani benedetti. L'episodio ricorda il miracolo avvenuto nel 1303 e narrato dal suo primo biografo Pietro da Monterubbiano nel 1326. La Vergine è accompagnata da sant'Agostino che le indica il santo Nicola infermo, che è raffigurato in basso a destra con la tonaca nera degli Eremitani. Sul suo petto splende la stella raggiata mentre in posizione devota sta per ricevere dalla Madonna e da Agostino i panini intinti nell'acqua santa che lo guariranno da una grave malattia.

L'opera ascrivibile a qualche pittore romano tardo barocco risulta piuttosto debole nella figura di Maria, goffa e rigida. Appare invece di buon livello la figura di Agostino, riccamente vestito con paramenti episcopali e seguito da un cherubino con il filatterio che porta la scritta "TRACTATUS DE TRINITATE".

Il volto del santo è tutto rivolto alla visione della Vergine, quasi implorante, e con la mano destra indica umilmente di occuparsi di Nicola perchè riceva il pane necessario alla sua guarigione. Agostino è raffigurato a mezzo busto fra le nuvole, con una folta barba riccioluta e senza la mitra in testa. Soto un elegante piviale si intravede la nera tunica dei monaci eremitani che seguono la sua regola.

 

Il Maestro della Cappella di San Nicola, narra come i suoi genitori, ormai anziani, si fossero recati a Bari su consiglio di un angelo in pellegrinaggio alla tomba di san Nicola di Mira, per avere la grazia di un figlio. Ritornati a Sant'Angelo ebbero il figlio desiderato e, ritenendo di aver ricevuto la grazia richiesta, lo chiamarono Nicola. Il giovane Nicola entrò nell'Ordine degli Eremitani di Sant'Agostino.

Fece la sua professione religiosa (voti solenni) a meno di diciannove anni. Nel 1269 fu ordinato sacerdote. Dopo la sua ordinazione, predicò soprattutto a Tolentino, dove fu trasferito intorno al 1275. Nel convento di Sant'Agostino di Tolentino rimase fino alla sua morte nel 1305.

Celebri sin dal Medioevo sono i cosiddetti "panini miracolosi" di san Nicola, che servirono anche per la raccolta di farina da parte dei fedeli che si recavano al santuario e che dettero nome anche alla compagnia cerretana degli "affarinati", citata anche dal vescovo urbinate Teseo Pini nel suo Speculum Cerretanorum. Viene ricordato il 10 settembre.

La sua tomba, a Tolentino, è conservata con venerazione dai fedeli.