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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Giuseppe PrepositiPITTORI: Giuseppe Prepositi
Sant'Agostino cardioforo
PREPOSITI GIUSEPPE
1771
Atri, chiesa di S. Spirito
Sant'Agostino cardioforo
Il dipinto raffigura sant'Agostino mentre sta scrivendo su un grande libro con nella mano sinistra un cuore fiammante. Un angioletto gli regge sopra la testa il libro. Sulla scrivania sono appoggiati la mitra e altri oggetti. Il santo indossa l'abito dei monaci agostiniani ed è a piedi scalzi. L'abito indica la volontà dei committenti di rimarcare l'origine dell'Ordine direttamente dal grande vescovo di Ippona che ha fondato nel V secolo monasteri in Africa sotto indicazioni di vita che diventeranno in seguito la sua regola. Il dipinto misure cm 169x101.5 e fu eseguito nel 1771 dal pittore di Atri Giuseppe Prepositi Giuseppe, che lavorò principalmente nell'ambito abruzzese. Una iscrizione in basso a sinistra accanto alla gamba destra dell'angioletto riporta le indicazioni dell'autore e della data di esecuzione: IOSEPH/ PREPOSITI/ PINXIT/ AN DOM/ 1771. Il quadro è stato dipinto con la tecnica a olio su tela e segue i canoni stilistici provinciali di fine Settecento.
Giuseppe Prepositi
Scarne sono le notizie relative alla sua vita. Fra le testimonianze più significative sono certamente rimaste le sue opere artistiche. Nicola Sorricchio, suo contemporaneo storico di Atri, afferma che fu l'allievo prediletto di Francesco Solimena. Nella realtà quasi sicuramente Prepositi non andò mai a Napoli e frequentò piuttosto la bottega di Serafino Tamburelli, di cui copiò per la chiesa di Santa Lucia a Cermignano alcune tele del maestroche si trovano nella chiesa di San Giovanni Battista ad Atri. Queste prime due opere sono datate 1759. Dieci anni dopo sappiamo che Bartolomeo De Bernardino gli commissiona la tela della Madonna del Rosario per la chiesa di san Pietro ad Appignano e nel 1770 lo stesso lo incarica di dipingere l'Esaltazione della Croce e la Consegna delle chiavi a san Pietro. Ad Atri fu il pittore preferito delle monache Agostiniane di S. Spirito, che nel 1771 gli commissionano ben tre opere per la loro chiesa: un san Donato, una santa Rita per la sagrestia e una Madonna con Bambino e i santi Agostino e Rita per la parete di destra del presbiterio. Negli stessi anni produce varie tele per la chiesa gesuita di sant'Andrea, mentre tra il 1770 e il 1780 si cimentò anche nel ritratto. Nel 1780 riceve l'incarico di completare le tele per il presbiterio della chiesa di Sant'Antonio. I suoi ultimi anni di vita furono estremamente prolifici e nel 1789 realizzò il suo capolavoro: la Pala dei Domenicani. L'opera occupa tutta la parete di fondo della chiesa di san Giovanni di Atri e rappresenta la Vergine che consegna il Rosario a un folto gruppo di santi domenicani alla presenza di san Giovanni Battista e santa Reparata, protettrice della città.