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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di ProprianoPITTORI: Maestro di Propriano
Incoronazione della Vergine con Agostino e Teresa d'Avila
MAESTRO DI PROPRIANO
1750-1780
Propriano, chiesa di Nostra Signora della Misericordia
Incoronazione della Vergine con Agostino e Teresa d'Avila
La tela, di fattura provinciale, è conservata nella chiesa parrocchiale di Nostra Signora della Misericordia a Propriano. Il pittore, di cui non si conosce l'identità, ha raffigurato l'incoronazione della Vergine da parte della Trinità alla presenza dei santi Agostino e Teresa d'Avila. La fascia superiore è occupata dalla presenza trinitaria con le figura di Cristo a sinistra e Iddio padre a destra che portano in mano una corona da deporre sul capo della Vergine. In mezzo volteggia la colomba dello Spirito Santo.
Al centro della scena c'è la Vergine con le braccia raccolte sul grembo in un atteggiamento alquanto materno. Al suo fianco un angioletto goffamente le offre un fiore. Nella fascia inferiore troviamo infine a sinistra sant'Agostino, vestito da vescovo, raffigurato a mezzo busto con una vista a tre quarti. Dal lato opposto volge lo sguardo alla Vergine santa Teresa d'Avila mentre alza in alto la mano destra che impugna un rosario.
Agostino porta in testa la mitra ed impugna con la mano sinistra un esile bastone pastorale. Il suo volto, sommerso da una foltissima barba rossiccia, ha un aspetto maturo. Volge anch'egli lo sguardo con passione verso la Vergine. Il quadro, dalle dimensioni di 180 cm in altezza e 145 in larghezza, è opera di ignoto autore, probabilmente un pittore locale.
Nel 1864 l'architetto dipartimentale e diocesano E. Hess redasse il progetto per la costruzione della nuova chiesa parrocchiale di Propriano. La cappella, che la famiglia Pandolf aveva messa a disposizione della parrocchia fino a quell'anno, non bastava più a contenere la popolazione che da 150 abitanti nel 1851 era aumentata a più di 500 dopo che Propriano nel 1860 era diventato un comune autonomo. Il consiglio comunale approvando il progetto che ammontava a 22.700 franchi chiese l'intervento dello Stato. Nel 1866 l'architetto Paolo Poggi riprese in mano il progetto e ne rideterminò preventivi e capitolato. Nel 1867 fu concesso uno sgravio di 6.000 franchi dal Ministero della Giustizia e degli Affari Religiosi. Avendo fallito più volte l'aggiudicazione dei lavori fu deciso all'inizio del 1868 di trattare di comune accordo con Jean-Baptiste Brondi per l'estrazione e il taglio della pietra e con il maestro muratore Dominique Serafini di Sartène. Quest'ultimo si impegnò a costruire le mura della nuova chiesa nonché le fondazioni del campanile, della sagrestia e di due cappelle. I lavori iniziarono a metà 1868. A inizio 1869 la copertura della chiesa fu affidata al capomastro Amato Giachieri. I lavori strutturali, come indica la data 1869 incisa sulla chiusura della porta d'ingresso, furono conclusi entro l'anno. A completamento dell'edificio nel 1875 il Comune concesse un ulteriore contributo di 4.000 franchi. Nel 1876, l'imprenditore Joseph Brondi de Propriano si incaricò della costruzione della sagrestia e di parte del campanile, che fu completata solo nel 1881.
L'edificio si presenta di forma allungata con un'unica navata con volta a botte lunettata e cappelle laterali con volta a botte ad arco a tutto sesto.
Ristrutturato nel 2016, l'edificio si affaccia sul villaggio e sul Golfo. La chiesa non è di grande dimensioni e spicca per i suoi colori nei toni bianco e blu.