Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro maltesePITTORI: Maestro maltese
Agostino e il bambino sulla spiaggia
MAESTRO MALTESE
1750-1780
Rabat, piazzale della chiesa di san Marco
Agostino e il bambino sulla spiaggia
La figura di Agostino giganteggia nella piazza antistante la chiesa di san Marco. La sua figura imponente è accompagnata da un bambino con in mano una conchiglia, che ricorda un leggendario episodio che viene attribuito al santo. Nella sua ricerca di conoscere il mistero della Trinità, un giorno si sarebbe imbattuto in un bambino in riva al mare che cercava di mettere tutta l'acqua marino in una buca. Alla meraviglia di Agostino per una simile ingenuità, rispose il bambino dicendogli che era altrettanto impossibile che la mente umana potesse contenere l'infinità di Dio e della Trinità.
La data dell'arrivo degli agostiniani a Malta è incerta anche se pare che abbiano stabilito una presenza sull'isola verso la metà del Trecento. Luigi Torelli OSA nel suo famoso libro Secoli Agostiniani afferma che gli Agostiniani si stabilirono nelle isole nel 1386, poichè in questa data un certo fra Francesco di Malta era vicario generale della Sicilia. Sembra che la prima fondazione degli agostiniani sia stata a Mellieha. Nel corso dell'assedio turco del 1429, i frati agostiniani abbandonarono il convento e ne costruirono un altro appena fuori i bastioni di Medina. Questo convento fu distrutto nel 1551 dagli stessi maltesi temendo che i turchi, vista la sua posizione strategica, avrebbero potuto utilizzarlo a scopi militari. Ancora oggi si può ammirare il "pozzo di S. Agostino", che si suppone sia stato il pozzo del monastero che i frati avevano all'intero della città. Il 28 agosto 1555 il Capitolo della Cattedrale donò all'Ordine degli Agostiniani la cappella di San Marco e un certo numero di case diroccate adiacenti a Saqqajja. Girolamo Cassar fu incaricato di progettare una nuova chiesa. Nel 1739 il convento fu costruito in stile barocco sotto la supervisione di Andrea Belli. Il suo motto è Vetustior glorior. Gli è sempre stato dato il titolo di monastero "Maggiore" e per un secolo i suoi membri hanno goduto del privilegio di eleggere il loro priore. Questo privilegio, unico nella storia dell'Ordine, fu concesso da Roma il 14 marzo del 1525 ed è durato fino al 22 maggio del 1614. Storicamente la Portinerija segnava la soglia tra il mondo esterno e il convento di clausura dove i frati agostiniani si ritiravano in una vita di preghiera, studio e raccoglimento. Oltre la Portinerija troviamo un refettorio, un chiostro e la sagrestia. Lo stemma agostiniano è in primo piano in un pozzo che è al centro del chiostro, a ricordare che Cristo è la fonte dell'acqua viva. L'Oratorio, dedicato alla Beata Vergine Maria, Madre della Grazia, è il luogo di preghiera della comunità agostiniana. La biblioteca conta oltre 50.000 libri, fra cui opere del XVI secolo. Appena usciti dalla porta principale della città si nota subito il campanile della chiesa agostiniana. Il viale di fronte alla chiesa è dedicato a sant'Agostino. Quattro statue che raffigurano san Nicola da Tolentino, Nostra Signora della Consolazione, sant'Agostino e sant'Antonio Abate dalla piazza si affacciano sulla chiesa, la cui facciata, ricostruita dopo il terremoto del 1693, è elegante e semplice. L'interno è costituito da un'unica navata con tre cappelle laterali su entrambi i lati. Il coro fu realizzato nel 1855. In passato i dipinti di san Marco Evangelista (di scuola romana del XVI secolo) e di sant'Agostino (Mattia Preti, 1694) adornavano la facciata del coro. Ora il dipinto di Preti è stato trasferito in sacrestia e uno scultore è stato incaricato di sostituire il dipinto con una statua di sant'Agostino. La statua in marmo, realizzata in Sicilia nel 1896, si trova ora sotto il dipinto di san Marco.