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Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO REGGIANO
1748-1753
Reggio Emilia, Basilica di san Prospero
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
La facciata della Basilica di san prospero a Reggio Emilia è ornata da numerose nicchie entro le quali sono conservate le statue di santi e dei Dottori della Chiesa fra cui Agostino. Quest'ultimo è raffigurato nella sua dignità episcopale con la mitra in testa e rivestito di un piviale intessuto da fini disegni ricamati. Nella mano sinistra regge un grosse e grande libro aperto, mentre il braccio e la mano destra sono levato quasi a voler attirare l'attenzione del fedele che guarda.
Il volto del santo ha lo sguardo rivolto verso l'alto in una dimensione contemplativa e quasi mistica. Una folta barba gli copre il mento e corona un viso dall'aspetto maturo ma ancora giovanile.
La basilica di san Prospero sorge in piazza San Prospero nel cuore del centro storico di Reggio Emilia. Prospero, che è anche il patrono della città, visse nel V secolo e fu vescovo di Reggio. Nei suoi confronti si sviluppò una forte devozione locale motivata dal ricordo del suo intervento nel salvataggio della città dalle devastazioni delle orde di Attila.
In suo onore il vescovo Teuzone fece innalzare una chiesa detta di San Prospero di Castello, che si aggiunse a quella, consacrata nel 997 da papa Gregorio V, dell'antico monastero di San Prospero fondato nel 703 nel borgo esterno alle mura.
Nel 1514 la chiesa di Teuzone, che si trovava in condizioni fatiscenti, venne demolita e il Comune affidò il progetto della ricostruzione a Luca Corti ed a Matteo Fiorentino. Nel 1523, quando la chiesa era pressoché finita, purtroppo le fondamenta della cappella maggiore cedettero. Ripresi i lavori, la nuova chiesa nel 1527 era ormai terminata e solo nel 1543 furono completate le cappelle minori. La Basilica fu riconsacrata senza tuttavia aver completato la facciata, che sarà finalmente portata a termine da Giovan Battista Cattani tra il 1748 ed il 1753.
La facciata ospita undici statue di santi protettori e Dottori della Chiesa.
L'interno, dallo stile semplice e solenne, si presenta a croce latina con cupola e tre navate, di cui la mediana è decorata in stile neoclassico. Il catino absidale conserva uno straordinario ciclo di affreschi del pittore bolognese Camillo Procaccini, che propone il "Giudizio Universale". Alle pitture operarono anche il cremonese Bernardino Campi e il parmense Giovan Battista Tinti. Il prezioso coro in legno, opera dei De Venetiis nel 1546, è intarsiato con paesaggi campestri, nature morte, prospettive urbane e rappresenta un capolavoro della lavorazione ad intaglio e della tarsia. Questo procedimento artistico si afferma a Reggio Emilia fin dalla metà del Quattrocento. Nella quinta cappella di destra si trova la copia, eseguita dal pittore Boulanger, de "La Notte", uno straordinario capolavoro di Correggio, che fu espropriata dal Duca di Modena, che ora si trova esposta a Dresda.