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PITTORI: Bernardo Rodríguez

Agostino cardioforo nel suo studio

Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

BERNARDO RODRIGUEZ

1796

Quito, Museo de San Agustín

 

Agostino cardioforo nel suo studio

 

 

 

Bernardo Rodríguez (attivo nel periodo 1775-1803) è l'autore di questa tela che raffigura Agostino Dottore della Chiesa nel suo studio.  L'opera, una tela dipinta a olio, risale al 1796 ed era posizionata, assieme alle raffigurazioni degli altri Dottori della Chiesa nella chiesa di sant'Agostino a Quito. Ora è stata trasferita nel Museo de San Agustín nella medesima città.

In questo Museo sono state raccolte molte opere d'arte dell'epoca coloniale del diciassettesimo e diciottesimo secolo. I loro autori sono soprattutto esponenti della scuola di Quito come Miguel de Santiago, José Olmos "Pampite", Manuel Chili "Caspicara", Gaspar de Sangurima e Bernardo Rodríguez. Il chiostro principale conserva un ciclo di quadri che raffigura la vita di sant'Agostino, dipinta da Miguel de Santiago e dai suoi discepoli. La sala capitolare è un sito imponente che ha accolto i patrioti che hanno firmato la prima lettera di indipendenza il 10 agosto 1809.

La tela è una copia di una più famosa opera di Philippe de Champaigne, che è conservata in una Collezione privata californiana. Agostino vi è rappresentato come cardioforo: cioè porta in mano il cuore fiammante, che ricorda il suo smisurato amore per Dio. Il riferimento è al nono libro delle Confessioni dove Agostino scrive: Sagittaveras tu cor meum charitate tua. Questa espressione di Agostino, che sarà ripresa anche in altri passi delle Confessioni e di altre opere, avrà grande fortuna nella agiografia e nella iconografia agostiniana anche recente. Come nel caso dell'originale, il pittore ci propone un Agostino allo scrittoio quasi folgorato dalla luce che proviene a sinistra in alto e che riempie tutta la scena fino al cuore fiammante.

 

 

Bernardo Rodríguez

Nacque verso la metà del Settecento a Quito, in Ecuador. Era fratellastro di Manuel Samaniego, un altro grande maestro della pittura, con cui ha svolto gran parte del suo lavoro.

Tra il 1801 e il 1802 eseguì importanti opere per la cattedrale di Quito: vi si conservano le opere il "Portale di Betlemme", il "Battesimo di Cristo", la "Adorazione dei Magi", il "Martirio dei bambini giusti e pastori", la "Pesca miracolosa", la "Guarigione di San Pietro ai poveri" e la "Conversione di San Paolo". Altre sue importanti opere sono le quattro tele che rappresentano "I dottori della Chiesa": Sant'Agostino, Sant'Ambrogio, San Gregorio e San Girolamo, che si trovano nella chiesa di Sant'Agostino. La maggior parte della sua produzione artistica deriva da commissioni ricevute da varie istituzioni religiose. La sua produzione è caratterizzata da un interessante uso del chiaroscuro. Morì nella città di Quito nel 1860.