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Madonna della Cintura con i santi Agostino e Monica
PITTORE ROMANO
1700-1750
Roma, chiesa dei SS. Ildefonso e Tommaso da Villanova
Madonna della Cintura con i santi Agostino e Monica
La tela con la raffigurazione della Madonna della Cintura si trova nella cappella della Madonna della Consolazione nella chiesa romana dei Santi Ildefonso e Tommaso da Villanova. L'opera non è datata né autografa, per quanto si presuma che risalga alla prima metà del Settecento.
L'opera, di anonimo pittore, illustra una scena diffusa nell'Ordine agostiniano, dove Monica ed Agostino, ai piedi della vergine ricevono una cintura.
In questo esempio Agostino è vestito da vescovo e impugna una penna con cui sembra scrivere sul libro aperto che regge con la mano sinistra sulla sua gamba. Agostino ha un viso giovanile con una folta barba riccia brunastra che gli copre le gote. indossa la tipica tunica nera dei monaci agostiniani. Monica, a destra, indossa anche'ella la tunica nera delle agostiniane e riceve dal bambino la cintura che aveva chiesto alla Vergine. Con la mano sinistra tiene aperto un libro, mentre con la destra impugna la cintura che ha appena ricevuto. un nugolo di angioletti riempiono la scena nell'orizzonte celeste, mentre la Vergine è ritta in piedi su una nuvola, sottola quale si intravede un paesaggio marino.
La chiesa dei Santi Ildefonso e Tommaso da Villanova è una chiesa di Roma, nel rione Colonna, in via Sistina. venne eretta nel Seicento e officiata dagli agostiniani scalzi spagnoli Fu dedicata ai due santi di origine spagnola, Ildefonso di Toledo (607-667) e Tommaso di Villanova (1488-1555) vescovo agostiniano. La facciata, in stile barocco, è su disegno di Francesco Ferrari e risale al 1725. Durante la presenza dei Francesi a Roma tra la fine del Settecento e l'inizio dell'Ottocento la chiesa cadde in rovina e venne sconsacrata. In seguito, è stata riaperta al culto. All'interno, si può ammirare l'importante Adorazione dei pastori, opera di Francesco Grassia del 1670.
La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.