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PITTORI: Scuola salentina

Madonna della Cintura con Agostino e Monica

Madonna della Cintura con Agostino e Monica

 

 

SCUOLA SALENTINA

1750-1799

San Vito dei Normanni, basilica di S. Maria della Vittoria

 

Madonna della Cintura con Agostino e Monica con anime del Purgatorio

 

 

 

Recentemente la tela della Madonna della cintura con anime purganti, collocata su quello che abitualmente viene chiamato altare delle Anime del Sacramento nella navata della basilica di Santa Maria della Vittoria, è stata riportata nelle sua allocazione originaria per consentire il culto dei fedeli.

La tela su olio si presenta di notevoli dimensioni (cm 420 x 300) viene attribuita a una bottega salentina attiva nel XVIII secolo. La scena raffigura la Vergine Maria con il Bambino sulle ginocchia. Entrambi offrono delle cinture ai due santi in ginocchio ai loro piedi: un notevole sant’Agostino sulla sinistra e, dal lato opposto, santa Monica, dipinta da altra mano e di livello artistico inferiore.

Le cinture scendono fino alla parte inferiore della tela dove sono raffigurate fra le fiamme del Purgatorio le anime dei defunti, alcune delle quali vi si aggrappano quasi fossero ancore di salvezza.

Tra le anime colpisce un volto molto espressivo, forse il committente. Nella parte superiore del quadro sono individuabili degli angeli, uno dei quali tiene in mano una ghirlanda.

Mentre Monica è stata raffigurata in abiti monacali femminili agostiniani, Agostino è qui stato dipinto in abiti vescovili: la mitra è stata deposta alla sua destra per terra ed è quasi vegliata da un angioletto. Il santo ha un viso molto espressivo , con un volto segnato dal tempo e le gote ricoperte da folta barba grigiastra.

 

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.