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PITTORI: Sanmartino Giuseppe

Trinità, Vergine, Agostino e Lorenzo a Pesaro, chiesa di S. Agostino

Agostino abbatte le eresie

 

 

SANMARTINO GIUSEPPE

1781

Napoli, chiesa di sant'Agostino alla Zecca

 

Agostino abbatte le eresie

 

 

 

La scultura di Giuseppe Sanmartino si trova a Napoli nella chiesa agostiniana di sant'Agostino alla Zecca, dietro l'altare maggiore. La grande e maestosa statua in stucco rappresenta S. Agostino che calpesta l'Eresia tra Carità e Fede. L'opera fu realizzata nel 1761 nel corso di lavori in stucco che abbellirono la chiesa partenopea. Sanmartino, nato, vissuto e morto a Napoli, capitale del Regno dei Borboni, fu uno scultore della scuola napoletana del Settecento che diede forte impulso alla diffusione dello stile tardo barocco in città.

Il sant'Agostino che è stato rappresentato da Sanmartino, nella fase conclusiva della sua attività artistica, si allinea alla tradizionale linea iconografica del santo: vestito da vescovo, il suo viso giovanile presenta una folta barba riccioluta. In mano ha una penna che esprime la sua straordinaria fecondità letteraria e nell'altra un libro, dove si dispiega la sua scienza teologica a servizio della Chiesa.

Questa sua eccellente attività pastorale viene amplificata dalla sua postura: il piede sinistro si appoggia, quasi a schiacciarlo, a un eretico che si voltola per terra: è il simbolo della vittoria del cattolicesimo su ogni forma di eresia che viene abbattuta implacabilmente dalla acuta penna agostiniana. Agostino malleus haereticorum: così era definito nel medioevo il santo, di cui qui rivive una efficace rappresentazione.

 

 

Giuseppe Sanmartino

(Napoli, 1720 – Napoli, 1793) Sanmartino è ricordato fondamentalmente per il Cristo Velato, scultura realizzata nel 1753 per la cappella dei principi di Sangro di Sansevero a Napoli, nota come Cappella Sansevero o Pietatella. Capolavoro della scultura europea del Settecento, il Cristo appare prodigiosamente coperto da un morbido velo, talmente ben reso da sembrare appoggiato e non scolpito nel corpo marmoreo. Questa speciale caratteristica, che si deve solo ed esclusivamente al virtuosismo fuori del comune dell'artista, ha dato adito a una fantasia secondo cui il principe committente, il famoso scienziato e alchimista Raimondo di Sangro, avrebbe insegnato allo scultore a calcificare un velo di tessuto in una cristallizzazione marmorea. Le ultime opere sanmartiniane documentate sono gli angeli e le teste alate, in marmo, della chiesa di San Lorenzo delle Benedettine a San Severo, in Puglia, sculture del 1793 che sono parte integrante di tre importanti altari marmorei progettati dal fratello Gennaro, architetto e regio ingegnere. Giuseppe Sanmartino fu attivo anche come figurinaio per presepi. Alcune sue significative creazioni presepiali si conservano presso il Museo di San Martino a Napoli.