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PITTORI: Maestro compostelano

Sant'Agostino cardioforo e il mistero della Trinità

Sant'Agostino cardioforo e il mistero della Trinità

 

 

MAESTRO COMPOSTELANO

1750-1780

Santiago de Compostela, Museo della Basilica, Biblioteca Capitolare

 

Sant'Agostino cardioforo e il mistero della Trinità

 

 

 

Questo affresco si trova all'interno del percorso del Museo della Basilica di Santiago di Compostela. Precisamente lo si può osservare nella Biblioteca capitolare, in un angolo in alto all'uscita dalla sala: lì si trova un sant'Agostino su sfondo azzurro, seduto su una sedia con nella mano destra un cuore fiammante mentre con l'indice della mano sinistra indica la Trinità raffigurata da un triangolo equilatero all'interno di un cerchio, da cui sprigionano raggi di luce che investono il volto del santo.

Agostino indossa gli abiti episcopali e si trova nel suo studio o nella sua biblioteca, da come si può dedurre dalla presenza di diversi volumi allineati alle sue spalle. il volto del santo esprime la sua senilità, con una folta barba bianca che gli scende dolcemente sul petto. L'espressione del viso è pensierosa e quasi attonita di fronte al mistero della Trinità che invano sta cercando di comprendere. la presenza di Agostino nella Biblioteca Capitolare è molto interessante e va certamente collegata alla sua grande produzione letteraria, che ne ha fatto uno dei Dottori della Chiesa più fecondi. Non va neppure dimenticato che Agostino era un tenace cultore della necessità di una biblioteca in ogni monastero perché i suoi monaci fossero sempre istruiti e pronti a diffondere la parola del Vangelo e a controbattere le eresie.

L'affresco è stato dipinto da un ignoto artista settecentesco probabilmente nell'orizzonte culturale spagnolo.

L'immensa opera letteraria di Agostino conobbe dei vertici straordinari, che segnarono la cultura per millenni. Fra i suoi testi più letti e studiati va sicuramente annoverato il De Trinitate, un'opera in cui il santo cerca di comprendere il mistero che avvolge le tre persone divine. Questa sua indagine lo ha reso famoso nel tempo: una sua tipica rappresentazione iconografica ricorda infatti la sua ricerca che si svolge e si conclude in riva al mare, su una spiaggia dove un bambino gli spiega perché vano è il suo tentativo di comprendere.

 

Agostino è stato il primo teologo latino ad avere affrontato in maniera rigorosa e sistematica il tema della Trinità, di natura squisitamente teologica e pertanto particolarmente astratto. Le sue radici sono nello stesso Nuovo Testamento dove, con Pietro e soprattutto Paolo, si fa del Cristo una persona divino-umana, e dove si fa del dio ebraico l'unico padre del Cristo, per cui questi gli diventa figlio unigenito. Nello stesso vangelo di Giovanni, si parla dello Spirito come di un "consolatore" mandato agli uomini in attesa della fine dei tempi.

Il De Trinitate è un testo fondamentale di Agostino che fu iniziato nel 399 e pubblicato nel 419. Agostino non era il primo in Occidente a scrivere su questo tema: già l'avevano fatto, seppure in modo frammentario, Tertulliano, Ilario e Ambrogio di Milano che hanno sicuramente influenzato la sua teologia. Ma è soprattutto Plotino, col suo neoplatonismo, a costituire un punto di riferimento privilegiato.