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PITTORI: Maestro di Scandriglia

Madonna della Cintura con Agostino, Monica e una santa - foto di Francesco Cossu

Madonna della Cintura con Agostino, Monica e una santa

 

 

MAESTRO DI SCANDRIGLIA

1700-1750

Scandriglia, chiesa di S. Maria Assunta in Cielo

 

Madonna della Cintura con Agostino, Monica e una santa

 

 

 

La foto è stata scattata nella chiesa parrocchiale di S. Maria Assunta in Cielo nel borgo di Scandriglia (Rieti). La tela mostra una tipica immagine della Madonna della Cintura, dove è possibile riconoscere, sulla sinistra, S. Monica che riceve la Cintura dalla Vergine e S. Agostino che, vestito da vescovo, mostra il cuore in fiamme ai suoi piedi. A destra si nota una figura di donna che non è facile precisare. L'opera, di mediocre qualità tardo seicentesca o d'inizio Settecento, non è riferibile alla presenza di agostiniani in loco.

E' plausibile che che i committenti fossero legati ai Cinturati agostiniani che erano ospitati in oratori o chiese non necessariamente dedicati ad Agostino o Monica. In questo senso ci sono moltissimi esempi al proposito.

La santa di destra, vestita come una popolana, potrebbe essere una committente per devozione o anche una santa, dato che dalle mani del Bambino riceve un frutto a forma di melograno. I pittori del XV e XVI secolo lo ponevano spesso nelle mani di Gesù Bambino per alludere alla nuova vita promessa dal Cristo. Il melograno è simbolo di Fertilità ma anche di morte. Alcuni dipinti a tema religioso di Sandro Botticelli e Leonardo da Vinci, riprendono il tema del melograno o del suo frutto (si veda ad esempio la Madonna della melagrana del Botticelli). In molti dipinti è Gesù bambino a tenere in mano un melograno e in questi casi è un simbolo anticipatore della passione. Per il colore del suo succo il melograno richiama infatti il sangue. Nell'iconografia cristiana diventa pertanto un simbolo di martirio. Un martirio però fecondo, come il frutto pieno di semi. Se fosse così, la donna inginocchiata sarebbe una santa martirizzata.

A Scandriglia non si ha memoria di conventi agostiniani.

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.