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PITTORI: Maestro gardenese

Agostino vescovo cardioforo

Agostino vescovo cardioforo

 

 

MAESTRO GARDENESE

1750-1770

Utrecht, Museum Catharijneconvent

 

Agostino vescovo cardioforo

 

 

 

L'autore di questa statuetta è sconosciuto. La figura del santo che vi è rappresentata si riconosce in sant'Agostino, per la presenza di un suo tipico attributo iconografico: il cuore fiammante sopra un libro.

Si nota anche una piccola colomba sulla spalla destra del santo.

Realizzata in legno di conifera, la statuetta presenza una pittura in vernice con elementi dorati. Agostino si presenta in abiti episcopali, con la mitra in testa e una grande croce dorata sul petto. E' stato scolpito ritto in piedi, leggermente appoggiato sulla gamba destra sopra un relativamente alto piedistallo di gusto barocco. Nella mano destra regge un grosso un libro chiuso su cui è appoggiato un cuore dorato da cui si sprigionano delle ampie fiamme.. Sulla sua spalla destra è appoggiato un piccolo piccione. Sul capo si sviluppa un grande cerchio in filo di rame placcato oro, che vuole esprimere l'aureola dei sanrti.

Questa statua presenta delle somiglianze con altre due statuette che raffigurano san Francisco e sant'Antonio. Si tratta di sculture che rivelano profonde connessioni con altre che sono state realizzate in Val Gardena alla fine del XVIII secolo oppure in Baviera nel XIX secolo a scopo devozionale. Statuette di questi tipo immagini vennero importate in Olanda nel XX secolo ad uso privato nelle cappelle o nelle famiglie.

La vernice bianca che attualmente ricopre la statua sembra essere originale. La base di appoggio è in marmo e la statuetta è attaccata con un piolo di legno alla base. La mano sinistra purtroppo è danneggiata nelle dita.

 

Nel libro nono delle Confessioni Agostino si esprime con queste parole: sagittaveras tu cor meum charitate tua, hai ferito il mio cuore - ricorda Agostino - con il tuo amore. Esse esprimono in forma poetica il grande amore che Agostino aveva per Dio. Un amore così grande da essere rappresentato simbolicamente con un cuore fiammante trafitto da una freccia. Questo tipo di rappresentazione godrà di grandissima fortuna iconografica dal 1600 in poi, tanto da essere un punto fermo nel logo che lo stesso Ordine Agostiniano adotterà per il suo Stemma Ufficiale. Il cuore è l'elemento caratteristico di questo tema iconografico: Agostino lo tiene in mano, talvolta è attraversato da una freccia, o anche viene offerto al Signore.

 

Tu stesso ci avevi folgorati con le frecce del tuo amore, e portavamo conficcati nel ventre gli arpioni delle tue parole e gli esempi dei tuoi servi, che da oscuri avevi reso splendidi e da morti, viventi. Bruciavano ammassati nel fondo della mente divorando la sua pesantezza e il torpore, per impedirci di scendere in basso, ed era un tale incendio che tutto il fiato soffiatoci contro dalle subdole lingue l'avrebbe ravvivato, non estinto. Tuttavia nel tuo nome, che hai reso sacro per tutta la terra, il nostro proponimento avrebbe certamente incontrato il plauso di alcuni, e quindi poteva sembrare ostentazione non aspettare quel poco che mancava alle vacanze, e congedarsi prima da un pubblico ufficio che era sotto gli occhi di tutti in modo da attirare sulle mie azioni l'attenzione universale. Così, se avessi dato l'impressione di non voler neppure attendere il termine tanto prossimo dei corsi, avrebbero molto chiacchierato, e sarebbe parso che volessi farmi notare. E a che pro favorire congetture e discussioni sui miei intenti e oltraggi al nostro bene?

AGOSTINO, Confessioni 9, 2, 3