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PITTORI: Maestro senese

Agostino e Monica con la Madonna della Cintura

Agostino e Monica con la Madonna della Cintura

 

 

MAESTRO SENESE

1710-1720

Siena, chiesa di sant'Agostino

 

Agostino e Monica con la Madonna della Cintura

 

 

 

Il quadro è conservato nella chiesa di Sant'Agostino a Siena e raffigura un tema caro ala iconografia agostiniana. A centro della scena sta la Vergine con in braccio il Bambino Gesù, che offre la cintura a Monica.

La santa è vestita di nero come le monache del'Ordine ed allarga le braccia per ricevere la sacra cintura.

Agostino, dirimpetto, è in ginocchio con il braccio destro allargato in segno di accoglienza e il braccio sinistro riposto sul petto con in mano un cuore fiammante. I suoi attributi episcopali, in segno di umiltà, sono stati deposti pere terra. Il suo volto esprime una grande attenzione e devozione a quanto gli sta accadendo intorno.

 

Secondo un'antica leggenda, Monica, rimasta vedova, si rivolse alla Madonna per chiederle come vestisse dopo la morte del marito e del figlio. La Vergine le apparve vestita con un abito scuro e dimesso, legato in vita da una lunga cintura in cuoio. Maria si tolse la cintura e la donò a Monica, raccomandandole di indossarla sempre e di esortare coloro che avessero voluto la sua protezione a fare lo stesso. Da quel giorno, Monica, suo figlio Agostino e tutti quelli che abbracciarono la sua regola iniziarono a vestirsi così.

 

Nella zona sud della città, sul poggio di Sant'Agata, sorge l'antica chiesa di sant'Agostino. L'edificio venne edificato a partire dal 1259 nel periodo della costituzione dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino da parte di papa Alessandro IV.

La presenza di questa imponente chiesa costituisce una testimonianza della nuova concezione di vita religiosa sviluppatasi tra XIII e XIV secolo, per cui dalla contemplazione e meditazione solitaria nella vicina foresta di Lecceto e dintorni, gli agostiniani si insediarono in città per rispondere alle nuove esigenze di evangelizzazione della popolazione in crescita. La chiesa godette subito di un notevole prestigio e fu meta di pellegrinaggi da parte dei fedeli che si recavano a pregare davanti alle reliquie del Beato Agostino Novello. Le sue spoglie erano state infatti trasportate a Siena dopo la sua morte avvenuta nel 1309 presso l'eremo agostiniano di S. Leonardo al Lago. La devozione nei suoi confronti è testimoniata ancora oggi dalla presenza di una pala che raffigura il Beato e i suoi miracoli post mortem.

Attiguo alla chiesa si trova l'ex convento degli agostiniani. Eretto a partire dalla metà del Duecento, era caratterizzato da un unico chiostro intorno al quale errano disposti la sala capitolare, il dormitorio e il refettorio, secondo lo schema quadrangolare tipico delle strutture agostiniane. Nonostante le dimensioni modeste, già nel Trecento doveva rivestire un ruolo di primaria importanza in quanto era sede di uno di quei corsi quinquennali di abilitazione all'insegnamento, noti come "Studia Generalia". Tra il XVI e il XVII secolo la struttura venne modificata costruendo la nuova sala capitolare, dopo che la vecchia era stata destinata a cappella privata dalla nobile famiglia senese dei Piccolomini. Si procedette inoltre alla costruzione di un secondo chiostro e di un'altra serie di edifici adibiti ai diverse destinazioni quali dormitorio, refettorio e infermeria. Sul finire del Seicento fu realizzata la nuova biblioteca, la cui decorazione fu affidata ad Apollonio Nasini. Nel 1798 il monastero fu danneggiato dal violento terremoto che sconvolse tutta la città, per cui furono necessariamente avviati interventi di restauro sotto la direzione dell'architetto senese Francesco Paccagnini. Nel 1808 venne soppresso per disposizione napoleonica.