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Sant'Agostino in gloria
SIMONELLI GIUSEPPE
1702-1703
Aversa, chiesa di sant'Agostino
Sant'Agostino in gloria
La chiesa conventuale di sant'Agostino ad Aversa sull'altare maggiore presenta una splendida tela che raffigura sant'Agostino in gloria. La tela ha per protagonista sant'Agostino assiso sopra un cumulo di nuvole mentre alza verso il cielo il braccio e la mano destra. Accompagna questo gesto l'inclinazione del capo il cui volto esprime la beatitudine del santo quando guarda le bellezze di ciò che propone la visione dei cieli. Il suo aspetto è ancora giovanile sia pure di uomo maturo, con una folta barba riccioluta e qualche calvizie. Con la mano sinistra impugna il bastone pastorale. Sotto il piviale episcopale si nota chiaramente la presenza della tonaca nera dei monaci agostiniani che seguono la sua regola. Alla sua sinistra un angioletto seminascosto dalle nuove porta in braccio la sua mitra. Sotto di lui altri angeli con fattezze più compiute indicano il santo allo spettatore: alla destra di Agostino uno loro regge con le braccia e mani robuste una chiesa, a simboleggiare la forze del santo nel costruire e difendere la Chiesa cristiana.
La composizione è armonica nella disposizione delle figure e dolce nel colorito. Il dipinto evidenzia delle influenze dello stile di Luca Giordano e nell'Ottocento venne attribuito a Paolo De Matteis, che ne fu l'allievo più valente assieme a De Mura. La figura di Agostino ricorda quella realizzata da Giordano nel 1682 nell'affresco nella volta della cappella Corsini nella chiesa di Santa Maria del Carmine a Firenze. La presenza della firma in calce tuttavia dice che l'autore Giuseppe Simoncelli, un altro allievo di Giordano. La scena rappresenta un riconoscimento alla grandezza di Agostino e della sua vita.
Giuseppe Simonelli
Nato nel 1650 a Napoli, Giuseppe Simonelli fu uno dei più importanti pittori della scuola di Luca Giordano. Quando quest'ultimo nel 1692, lasciò Napoli per recarsi presso la corte di Spagna, fu incaricato dal maestro di portare a termine tutte le opere non ancora completate per consegnarle ai committenti. La sua capacità di imitare lo stile di Luca Giordano non gli portò fortuna e fu malamente giudicato: «... nulla valendo in far d'invenzione, e spezialmente opere grandi, ed eroici componimenti, suppliva con condurle colla guida dei pensieri, e de' sbozzetti del suo Maestro, de' quali in gran copia si era provveduto, giacché non aveva abilità di aggiungere nemmen felicemente qualche graziosa figura di propria invenzione; sicché conosciuto il suo debole, tutto all'opera di Luca si riportava».
Oggi la produzione di Simonelli è stata rivalutata e gli sono stati attribuiti numerosi dipinti. Fra i tanti ricordiamo che a Trapani nel 1690 realizzò un quadro con I santi martiri per il Collegio dei Gesuiti di Trapani, o ancora nel 1702 la pala d'altare per l'altare maggiore della chiesa napoletana di Santa Monica, datata 1702. In quest'ultima, già attribuita a Nicola Malinconico, Simonelli ritrasse la Vergine con i SS. Agostino e Monica sotto la supervisione dell'architetto Ferdinando Sanfelice.
Con il fratello Gennaro, realizzò ad Aversa le sue opere più celebri. Sono le 28 tele, dipinte tra il 1702 e il 1703, per la chiesa dell'Annunziata.
Giuseppe Simonelli si spense a Napoli nel secondo decennio del Settecento. Fra i suoi allievi e collaboratori sono spesso citati oltre al fratello Gennaro e il figlio Matteo, Gian Leonardo Pinto e Gennaro Abbate.