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PITTORI: Domenico Simonetti

La Madonna della cintura e santi

La Madonna della cintura e santi

 

 

DOMENICO SIMONETTI detto il MAGATTA

1685-1754

Polverigi, chiesa del SS. Sacramento

 

La Vergine consegna la cintura ai santi Monica, Agostino, Nicola da Tolentino e Tommaso da Villanova

 

 

 

Il quadro dipinto da Domenico Simonetti detto il Magatta, nato e morto ad Ancona, rappresenta un tema iconografico ricorrente nella pittura a soggetto agostiniano. La consegna della cintura da parte della Vergine ad Agostino e a Monica ha una lunga tradizione devozionale nella spiritualità dell'Ordine agostiniano: l'episodio è in effetti uno dei importanti nel descrivere il rapporto profondo che lega la Vergine all'Ordine. Nella tela di Simonetti questo aspetto è fortemente sottolineato dalla presenza non solo di Agostino e di Monica, ma anche di due santi Tommaso da Villanova e Nicola da Tolentino (quest'ultimo particolarmente alla devozione popolare locale marchigiana). Al di là di altre considerazioni, vuole testimoniare la vivacità culturale ma anche la ricchezza del convento nei secoli XVII e XVIII che ripetutamente poté permettersi di commissionare tele di grandi dimensioni a pittori di vaglia e di sicura professionalità.

La tela, che porta la firma di Simonetti, noto anche come Magatta, ha una struttura inusuale rispetto all'iconografia tradizionale che di solito presenta piuttosto la Vergine con il Bambino in carne ed ossa, mentre qui sono sostituiti da una icona che viene quasi sorretta da un nugolo di angeli mentre offrono ai santi delle cinture. Questo coreografico insieme di angioletti volteggianti chiude la scena in alto mentre in basso un sant'Agostino in ginocchio, dal viso anziano, ma molto espressivo, bacia la cintura che gli viene offerta da un angelo. La scelta iconografica del pittore risente dei suoi trascorsi e dal suo itinerario artistico sviluppatosi soprattutto a Roma alla scuola del veneziano Francesco Trevisani, una delle tante che nel tardo Seicento affollavano la capitale dei papi. Nella stessa chiesa è conservato un bel quadro quattrocentesco con la Vergine in trono, la Maddalena e Agostino di autore ignoto.

 

La festa della Madonna della Cintura viene celebrata la prima domenica dopo il 28 agosto, memoria di sant'Agostino. La devozione alla Vergine della Cintura, secondo la tradizione, è nata dal desiderio di Santa Monica di imitare Maria anche nel modo di vestire: Monica infatti avrebbe chiesto alla Madonna di farle conoscere quale era il Suo abbigliamento durante la Sua vedovanza e, soprattutto, come vestiva dopo l'ascesa al cielo di Gesù. La Vergine, accontentandola, le apparve coperta da un'ampia veste di stoffa dozzinale, dal taglio semplice e di colore molto scuro, ossia in un abito totalmente dimesso e penitenziale. La veste era stretta in vita da una rozza cintura in pelle che scendeva quasi fino a terra. Maria, slacciatasi la cintura, la porse a Monica raccomandandosi di portarla sempre e le chiese di invitare tutti coloro che desideravano il Suo particolare patrocinio ad indossarla. Fra i primi ci fu sant'Agostino e, poco per volta, la cintura divenne uno dei tratti distintivi dell'ordine degli Agostiniani e di quanti hanno regole di vita che traggono spunto da sant'Agostino. La cintura nel mondo romano ed in questo contesto in particolare, aveva un valore simbolico ed indicava un legame (non a caso giocava un ruolo importante nel matrimonio dell'età classica), in un rapporto certamente di livello impari, di sottomissione che comportava una protezione, espressa da parte della Madonna nella forma del Patrocinio. Nella coroncina da recitarsi ogni giorno da parte dei "cinturati" questo accessorio viene interpretato come l'umanità di Cristo che per amore ha sparso il Suo sangue per le Sue creature. Portare la cintura equivale ad avere di fronte a sé il volto del Redentore e deve aiutare a tenere un comportamento aderente al Vangelo, secondo la volontà del Signore. Sono frequenti le immagini in cui si ritrae la Vergine, in alto, tra santa Monica e sant'Agostino in atto di donare la propria cintura: la Madonna appare con il Bambino in braccio, elemento che manca nel racconto tradizionale e non indossa affatto un abito scuro ma è raffigurata quasi sempre con la veste rosa e azzurra: il colore penitenziale rimane solo per la cintura che offre ai fedeli anche perché il nero o il marrone sono due colori capaci di evidenziare il particolare all'interno della composizione pittorica. L'iconografia della Madonna della Cintura è simile in vari casi a quella della Vergine del Rosario e la stessa Cintura si può confondere con quello strumento di preghiera: come nel caso della Madonna di Pompei, anche la Vergine della Cintura viene sovente raffigurata fra due santi uno di sesso maschile e l'altro femminile.