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Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica
FRANCESCO SODERINI
1703
Firenze, chiesa di Santa Maria di Candeli
Madonna della cintura con i santi Agostino e Monica
Il dipinto di Francesco Soderini raffigura la Vergine, assisa su un trono di nuvole, con a fianco il Bambino mentre sta consegnando la sacra cintura a sant'Agostino e a santa Monica. L'opera realizzata nel 1703 era destinata alla chiesa di S. Maria di Candeli a Firenze. La tela è oggi parte integrante del patrimonio di questa chiesa nel cuore di Firenze, regolarmente officiata e dedicata, unica chiesa in Italia, da ormai 60 anni alla patrona dell’Arma dei Carabinieri: la Virgo Fidelis.
La tela del Soderini era stata concessa in deposito alla Badia di San Pietro a Cerreto, ma dopo un recente restauro, è ritornata alla chiesa dei Carabinieri, sua originaria ubicazione.
Nella stessa chiesa sono state ricollocate altre tele: una di intonazione agostiniana che raffigura san Niccolò in gloria, san Giovanni da San Facondo, san Tommaso da Villanova e angeli del fiorentino Francesco Botti (1640-1710) eseguita per la chiesa nel 1703 e un quadro con il Cristo crocifisso tra i ladroni con la Madonna, san Giovanni Evangelista, santa Maria Maddalena e una pia donna del fiorentino Alessandro Gherardini (1655-1726) sempre eseguita nel 1703.
La presenza di tematiche agostiniane deriva dall'origine della chiesa, che annessa a un convento di suore agostiniane. Verso la metà del XIII secolo il benefattore Lapo Corsi fece infatti costruire a proprie spese un monastero per le monache agostiniane dette poi di Candeli, dal nome del Canto di Candeli in cui si trova la chiesa.
Nel 1557 una disastrosa alluvione coinvolse il convento, per cui furono distrutti libri, documenti e molte suppellettili. Grazie all'interessamento di monsignor Piero de' Medici, che al tempo era governatore degli Agostiniani, e del granduca Cosimo I, si avviò già nel 1558 la ricostruzione e il restauro. All'interno della chiesa sono conservati interessanti dipinti coevi al restauro del primo Settecento: nella volta un affresco con l'Assunzione di Niccolò Lapi, incorniciata dalle architetture illusionistiche di Giuseppe Tonelli; le finte architetture di Stefano Papi nella controfacciata con una loggia da cui si affacciano figure benedicenti; le pale degli altari sono alla parete destra di Francesco Botti (santa Chiara) e di Jacopo Vignali (sant'Agostino). Sull'altare maggiore la pala di Carlo Sacconi raffigura l'Immacolata Concezione e infine al lato sinistro di Tommaso Redi si può ammirare il Transito di san Giuseppe.
Francesco Soderini
Nato a Firenze nel 1673, Soderini inizia il suo apprendistato di pittore sotto la guida di Alessandro Gherardini per poi passare nello studio del fiammingo Giovanni Niccolò Rombouts. Più tardi divenne artista con una propria bottega lavorando soprattutto per il Gran Principe Ferdinando e sua sorella Anna Maria Luisa, Elettrice palatina. Le sue opere rivelano i caratteri della lezione del Gherardini e del Rombouts nonchè alcune analogie con la pittura fiorentina di inizio Settecento, in particolare elementi che ricordano Sagrestani, Giuseppe Moriani, Sebastiano Galeotti e Niccolò Nannetti.
Soderini morì a Firenze probabilmente nell'anno 1736.