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PITTORI: Stitz Franz

Agostino e santi agostiniani in adorazione della Trinità e della Madonna della Consolazione

Agostino e santi agostiniani in adorazione della Trinità e della Madonna della Consolazione

 

 

STITZ FRANZ

1765

Kufstein, chiesa della Santissima Trinità

 

Agostino e santi agostiniani in adorazione della Trinità e della Madonna della Consolazione

 

 

 

La edificazione della cappella risale a una committenza di Christian Weinrantl, un abitante di Kufstein. La fece allestire a due piani nel 1502 sulla cripta del suo sacello funebre. Dopo il terribile incendio che colpì Kufstein nel 1703, la cappella  venne ricostruita nel 1705 assumendo l'aspetto attuale in stile barocco. Assieme alla contigua canonica e alla chiesa parrocchiale di san Vito, la cappella costituisce un complesso attorno ad uno spiazzo centrale che fino al 1809 costituiva un cimitero. Questi tre edifici costituivano il centro degli agostiniani di Kufstein, che dal 1681 al 1809 si occuparono della gestione della parrocchia. Il loro convento è stato riutilizzato dall'odierna canonica e la triplice cappella è usata come Oratorio. Al centro del ciborio, realizzato nel 1765 nel coro della chiesa superiore si trova, circondata da una cornice rococò di argento a sbalzo una raffigurazione della Madonna della Consolazione. Il ciborio è opera dello scultore locale Franz Stitz, mentre il dipinto fu probabilmente realizzato dal pittore barocco tirolese Johann Michael Greiter (1736-1786).

Circondata da un'aureola raggiata e da angeli che ne sostengono l'immagine e l'adorano, la Madonna è allo stesso tempo incoronata regina dei Cieli dalle figure della trinità situate nella parte superiore del baldacchino. Ai piedi della immagine votiva e ai lati del tabernacolo centrale sostenuto dall'Agnello dell'Apocalisse, si trovano santi agostiniani in ginocchio e in adorazione disposti su due registri di quattro figure ciascuno.

Nel registro superiore, da sinistra a destra, appaiono Agostino, Nicola da Tolentino, Giovanni da san Facondo e Monica, che assieme ad Agostino e Nicola era compatrona della Confraternita della Cintura. Agostino è raffigurato come un giovane monaco con una folta barba. Indossa la tunica dei monaci e porta al fianco la cintura di cuoio. Sul petto fa bella mostra un cuore fiammante.

Nel registro inferiore l'artista ha raffigurato san Tommaso da Villanova, papa Gelasio, Giovanni Bono e Guglielmo di Malavalle. Il san Nicola da Tolentino è rappresentato giovane e senza barba: porta sul petto la stella a sei punte e probabilmente, in origine, reggeva con la mano destra l'attributo della pianta di giglio.