Contenuto
Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di TanzaPITTORI: Maestro di Tanza
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI TANZA
1750-1800
Tanza, chiesa de Santa Cruz
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Questa statua di Agostino viene venerata a Tanza nelle Filippine come miracolosa, in relazione al fatto che Agostino è il patrono della Comunità cristiana locale. La statua viene portata processionalmente per le vie del paese in occasione della sua festività.
Tanza è una città di prima classe che si trova nella provincia filippina di Cavite. In passato la città, che conta ormai quasi 200.000 abitanti e costituisce uno dei più grandi comuni del paese, era nota come Sta. Cruz de Malabon, mentre in filippino la sua definizione è sempre stata Bayan Tanza.
Tanza è il luogo dove Emilio Aguinaldo ha prestato giuramento come primo presidente del governo rivoluzionario delle Filippine. E' pure la città natale di Filippo G. Calderon, l'uomo che ha redatto la prima costituzione filippina.
La statua del santo, qui rivestita di un ricco ed elegante piviale episcopale, porta nella mano destra il bastone pastorale e in testa una mitra argentea. Nel palmo della mano sinistra regge invece un modello della chiesa di Tanza dove viene invocato. Il viso del santo è scuro, così come la mani, quasi fosse stato stato assimilato alla carnagione dei nativi. Il volto, con i due occhi spalancati sul mondo, esprime una certa attenzione a ciò che accade intorno al santo.
Una folta barba nera che gli pende fin sul petto arricchisce la postura di Agostino.
Agostino viene frequentemente raffigurato nelle sue vesti di vescovo e di Dottore della Chiesa. Spesso Agostino è associato ad altri santi e soprattutto agli altri tre Dottori Gerolamo, Ambrogio e San Gregorio Magno. Con questi ultimi fu praticamente raffigurato in tutte le chiese cristiane d'Occidente sui piloni o sulle volte del presbiterio e della navata centrale. Appare vestito sia da vescovo che da monaco che da canonico; talvolta ha una chiesa in mano, altre volte un libro, una penna o un cuore. Il significato di questo tema iconografico è chiarissimo: Agostino è stato uno dei vescovi che ha maggiormente difeso la Chiesa in tutti i suoi scritti e soprattutto con tutta la sua anima e il suo cuore.
Il primo a parlare di Agostino come Dottore della Chiesa fu Beda il Venerabile che lo elencò assieme ai santi Gerolamo, Ambrogio e Gregorio papa in un suo scritto dell'VIII secolo. Questo elenco fu approvato il 24 settembre 1294 con lettera di conferma liturgica di papa Bonifacio VIII stilata ad Anagni.
8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.
8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.
8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.
8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.
8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.
8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.
POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6