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PITTORI: Maestro di Tepotzotlan

Visione di san Nicola da Tolentino con Agostino, la Vergine e il Bambino Gesù con le anime del Purgatorio

Visione di san Nicola da Tolentino con Agostino, la Vergine e

il Bambino Gesù con le anime del Purgatorio

 

 

MAESTRO DI TEPOTZOTLAN

1700-1720

Tepotzotlan, Museo Nazionale del Virreinato

 

Visione di san Nicola da Tolentino con Agostino, la Vergine e il Bambino Gesù con le anime del Purgatorio

 

 

 

La scena che viene raffigurata in questo dipinto di anonimo pittore nell'età del Nuovo Messico spagnolo, è piuttosto complessa e vede diversi protagonisti. Il principale è san Nicola da Tolentino, il primo santo dell'Ordine agostiniano, che, a torso nudo, impugna il crocefisso davanti a un libro aperto. Alle sue spalle si notano altre persone seminude che ricordano i dannati del purgatorio, di cui Nicola fu santo intercessore. Più in alto, su un piano segnato da una nuvola, troviamo, da sinistra, Agostino, il Bambino e la Vergine.

Agostino indossa il saio dei monaci e porta la tonsura in testa: con molta attenzione e devozione sta per ricevere dal Bambino una cintura, il simbolo caro agli agostiniani, che portano sempre ai loro fianchi. Anche la Vergine offre la sua cintura assieme al Bambino che tiene in braccio sulle ginocchia.

 

Il grande edificio che ospita il Museo ha una storia lunga e complessa, avviata alla fine del Cinquecento con l'arrivo dei Gesuiti intenzionati a creare un noviziato a Tepotzotlán. La costruzione preesistente fu rafforzata da Don Pedro Ruiz de Ahumada, che nel suo testamento istituì la sua famiglia patrona del noviziato. I lavori cominciarono intorno al 1606 e continuarono per molti anni, tanto che la chiesa venne completata solo quattro anni prima che i gesuiti venissero espulsi dalla Nuova Spagna. La vasta collezione esposta dal Museo Nazionale del Virreinato comprende principalmente opere a carattere religioso nel'arte della pittura, della scultura e delle forme applicate. All'interno della struttura si trova un primo chiostro, noto come Patio de los Aljibes, al piano terra, con una serie di 16 magnifici quadri ad olio realizzati dal famoso pittore spagnolo Cristóbal de Villalpando.

I soggetti narrano importanti episodi della vita di San Ignazio de Loyola. Nella stessa parte bassa di questo chiostro sono distribuite una serie di piccole stanze che erano adibite a scuola e che oggi sono sale espositive di una miriade di oggetti che comprendono diversi periodi storici, dai viaggi di Cristoforo Colombo fatti tra il 1492 e il 1503, fino al completamento del processo di colonizzazione del territorio messicano, passando per Cortes, la divisione territoriale primitiva della La nuova Spagna, la conquista spirituale, la crescita economica del Paese nell'era coloniale, le espressioni architettoniche e la varietà di popolazioni.

Si possono osservare anche straordinari esempi di arte con temi religiosi tra cui i dipinti di maestri come Martin de Vos, Echave, Nicolás e Juan Rodríguez Juárez, Villalpando e Miguel Cabrera, oltre ad una grande quantità di opere anonime dei secoli XVII e XVIII.

La chiesa dedicata a San Francisco Xavier attaccata alla scuola, le cui forme esprimono un efficace esempio del barocco messicano con una bella facciata scolpita. L'interno è ricco di retablos in stile barocco. La sua costruzione fu avviata nel 1670 e fu terminata nel 1682 sotto la supervisione dell'architetto José Durán de Almendranejo. La facciata è opera dell'architetto barocco Ildefonso de Iniesta Bejarano. Gli altari sono stati realizzati intorno al 1753 dal maestro scultore Higinio de Chávez e dal pittore Oaxacan Miguel Cabrera.