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PITTORI: Imitatore di Tiepolo

S. Agostino vescovo

Sant'Agostino vescovo

 

 

IMITATORE DI TIEPOLO

1750-1799

Palisades Park, Mercato antiquario

 

Sant'Agostino vescovo

 

 

 

Il soggetto di questo dipinto è stato identificato in sant'Agostino. Si tratta di una copia di un originale dipinto da Giovan Battista Tiepolo.

Realizzata con la tecnica della tela l'opera misura cm 66,5 in altezza e 55 in larghezza ed è riapparsa sul Mercato antiquario a Palisades Park nel New Jersey dove è stato segnalato nell'ottobre del 1986.

La scena ci presenta Agostino vestito da vescovo mentre sta leggendo con molta partecipazione da un grande libro che tiene aperto un diacono inginocchiato davanti a lui. La scena si svolge all'interno di un edificio sacro dove sembra di poter distinguere una specie di abside. Agostino è in piedi sopra una specie di predella vestito con i paramenti episcopali. Un chierichetto, dietro di lui gli regge il bastone pastorale.

Alcuni angioletti volano a mezz'aria partecipando lietamente alla scena. Agostino ha un aspetto asciutto, smagrito e dall'aspetto piuttosto anziano. Quasi senza capelli, ha invece una foltissima barba bianca che gli copre le gote fino al petto. Ha un'espressione molto devota, accentuata dalla posizione delle mani giunte in preghiera.

 

8. 1. Ma il beato Valerio, ormai vecchio, che più degli altri esultava e rendeva grazie a Dio per avergli concesso quello speciale beneficio, considerando quale sia l'animo umano, cominciò a temere che Agostino fosse richiesto come vescovo da qualche altra chiesa rimasta priva di pastore, e così gli fosse tolto. E ciò sarebbe già accaduto, se il vescovo, che era venuto a sapere la cosa, non lo avesse fatto trasferire in un luogo nascosto, sì che quelli che lo cercavano non riuscirono a trovarlo.

8. 2. Il santo vecchio, vieppiù timoroso e ben consapevole di essere ormai molto indebolito per le condizioni del corpo e per l'età, scrisse in modo riservato al primate di Africa, il vescovo di Cartagine: faceva presente la debolezza del corpo e il peso degli anni e chiedeva che Agostino fosse ordinato vescovo della chiesa d'Ippona, sì da essere non tanto suo successore sulla cattedra bensì vescovo insieme con lui. Di risposta ottenne ciò che desiderava e chiedeva insistentemente.

8. 3. Qualche tempo dopo, essendo venuto Megalio, vescovo di Calama e allora primate della Numidia, per visitare dietro sua richiesta la chiesa d'Ippona, Valerio, senza che alcuno se l'aspettasse, presenta la sua intenzione ai vescovi che allora si trovavano lì per caso, a tutto il clero d'Ippona ed a tutto il popolo. Tutti si rallegrarono per quanto avevano udito e a gran voce e col massimo entusiasmo chiesero che la cosa fosse messa subito in atto: invece il prete Agostino rifiutava di ricevere l'episcopato contro il costume della chiesa, mentre era ancora vivo il suo vescovo.

8. 4. Allora tutti si dettero a persuaderlo, dicendo che quel modo di procedere era d'uso comune e richiamando esempi di chiese africane e d'oltremare a lui che di tutto ciò era all'oscuro: infine, pressato e costretto, Agostino acconsentì e ricevette l'ordinazione alla dignità maggiore.

8. 5. Successivamente egli affermò a voce e scrisse che non avrebbe dovuto essere ordinato mentre era vivo il suo vescovo, perché questo era vietato dalla deliberazione di un concilio ecumenico, che egli aveva appreso soltanto dopo essere stato ordinato: perciò non volle che fosse fatto ad altri ciò che si doleva essere stato fatto a lui.

8. 6. Di conseguenza si adoperò perché da concili episcopali fosse deliberato che coloro che ordinavano dovevano far conoscere a coloro che dovevano essere ordinati o anche erano stati ordinati tutte le deliberazioni episcopali: e così fu fatto.

POSSIDIO, Vita di Agostino, 8, 1-6