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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Scultore piemontesePITTORI: Scultore piemontese
Sant'Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
SCULTORE PIEMONTESE
1753
Torino, chiesa di santa Croce
Sant'Agostino cardioforo vescovo e Dottore della Chiesa
Questa interessante statua che raffigura sant'Agostino si trova a Torino nella chiesa di Santa Croce. L'autore è ignoto, ma appartiene all'orizzonte culturale piemontese settecentesco. La statua, realizzata in stucco, risale al 1753 e si trova nel coro della chiesa.
Il santo regge nella mano destra un cuore fiammante e con la sinistra un libro chiuso. Non porta in testa l'abituale mitra, quanto piuttosto una croce sul petto. Il suo viso è quasi sofferente, il volto scavato dagli anni e dalle fatiche, dove una foltissima barba riccioluta emerge con fin troppa evidenza.
Alla base della statua si trova la scritta S. AUGUSTIN.
La chiesa di Santa Croce venne costruita tra il 1718 (edificio principale) e il 1732 (altari) su progetto di Filippo Juvarra, ed appartiene al grande complesso conventuale costruito alla fine del Seicento per le Canonichesse Lateranensi, che si dovevano trasferire da una sede precedente.
Nella prima metà dell'Ottocento la chiesa subì alterne vicende legate al destino delle monache, che furono dapprima cacciate nel 1801 dal governo rivoluzionario francese, e poi furono fatte rientrate nel 1817. Purtroppo vennero nuovamente cacciate nel 1848 come conseguenza dell'esproprio dei beni ecclesiastici ordinato dal governo piemontese. Quell'anno venne chiusa al culto e fu trasformata in ospedale militare. Seguì un periodo di rovina e il luogo divenne la cosiddetta «Casa del Soldato», dove si organizzavano spettacoli per i militari.
Tra il 1869 e il 1898 fu costruita la facciata che non era mai stata realizzata.
Dopo i restauri condotti dall'architetto Arturo Midana e voluti dall'Istituto delle Madri Pie di Ovada, a cui erano stati assegnati i beni delle monache, la chiesa venne riaperta al culto nel 1927, nel giorno della solennità dell'esaltazione della Santa Croce.
La chiesa, di piccole dimensioni, ha una pianta in forma ellittica che si innalza direttamente nella cupola. All'interno, la pala del 1731 che sovrasta l'altare maggiore riporta una Deposizione della croce di Claudio Francesco Beaumont. Altri quadri abbelliscono gli altari laterali, opera di Guglielmo Caccia il Moncalvo e di Giovanni Battista Brambilla. Affreschi di Charles-André van Loo abbelliscono il coro.
Baudi di Vesme riporta la notizia che Luigi Vacca (1778-1884) "In fondo dei claustri del noviziato delle monache di Santa Croce in Torino dipinse a fresco la conversione di S. Agostino e nel coro delle monache due gran quadri, di cui uno è Gesù nell’orto e l’altro il bacio di Giuda”. Si ipotizza una commissione intorno al 1817, anno del rientro delle Agostiniane nella propria sede.
Completano la decorazione del coro, inserite in quattro nicchie, le statue in stucco bianco di sant’Agostino, padre della Chiesa, san Patrizio, vescovo di Armagh evangelizzatore delle isole britanniche, san Frediano, vescovo di Lucca che Papa Alessandro II chiamò a guidare i Canonici Lateranensi a Roma e sant’Ubaldo, Canonico Regolare Lateranense e vescovo di Gubbio.