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Percorso : HOME > Iconografia > Pittori > Elenco > Settecento: Maestro di TrioraPITTORI: Maestro di Triora
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
MAESTRO DI TRIORA
1750
Triora, chiesa di sant'Agostino
Agostino vescovo e Dottore della Chiesa
Il dipinto che raffigura sant'Agostino si trova nella chiesa omonima a Triora. Il santo indossa i paramenti episcopali con la mitra in testa e un sottile pastorale che regge con la mano destra. La postura realizzata dal pittore assicura movimento e dinamicità alla figura del santo, il cui volto, dall'espressione ancora giovanile, ha lo sguardo rivolto verso un orizzonte lontano dalla vista del fedele che lo osserva. Due piccoli angioletti lo aiutano a reggere un libro aperto che trattiene alto con la mano sinistra. La sua presenza simbolizza la feconda attività letteraria che Agostino produsse a difesa della Chiesa cattolica e della sua ortodossia. Una nuvola fa da sfondo alla scena, su cui giace lo stesso Agostino.
Sotto il piviale si nota la presenza della tunica nera dei monaci agostiniani, che lo hanno sempre ritenuto il loro Padre fondatore, poiché ne seguono la regola. Sotto il riquadro troviamo la scritta S. AGOSTINO che inequivocabilmente identifica il personaggio dipinto.
La chiesa di Sant'Agostino di Triora è un edificio sacro poco conosciuto dell'alta valle Argentina. Il luogo dove sorge è isolato e silenzioso, con un bel viale alberato di accesso. L'edificio apparteneva alla comunità monastica di regola agostiniana, largamente presente in Liguria, con le importanti sedi femminili delle Canonichesse Lateranensi a Ventimiglia ed alle “Turchine” di San Remo. Il convento fu fondato durante l'epoca della Controriforma dagli agostiniani, un Ordine presente in Liguria da 750 anni. Da un punto di vista storico questo insediamento è importante perchè rappresenta il primo convento della provincia genovese degli Agostiniani Scalzi, dopo quello di S. Nicola eretto in Genova nel 1595.
La costruzione del convento fu realizzata grazie al lascito del medico Agostino Oddo a favore dell'Ordine degli Agostiniani Riformati, con lo scopo di assicurare a Triora un importante complesso spirituale e culturale. Il convento sorse fuori della cinta muraria cittadina e la chiesa fu costruita nel 1614. La chiesa ha la facciata che presenta due ordini architettonici ed è chiusa da una cuspide a duplice spiovente. L'interno propone una unica navata con cappelle minori laterali. Gli Agostiniani hanno abitato nell'annesso convento fino al 1797.
La chiesa ha mantenuto le sue linee originarie seicentesche sia pure con ulteriori apporti decorativi, a stucco e dipinti, realizzati fino a tutto il Settecento. La nobile famiglia Capponi ha riacquistato la chiesa e nel 1960 l'ha donata alla Confraternita della Buona Morte e alla Parrocchia di Triora.
Nella chiesa erano custodite varie opere d'arte: si trovavano ad esempio una statua marmorea della Madonna della Misericordia, scolpita dal genovese Paolo Olivari ed una tavola che raffigura San Nicola da Tolentino. Il pesante gruppo statuario di Paolo Olivari viene trasportato sul "Monte" la seconda domenica dopo Pasqua, in adempimento ad un antico voto. Dal refettorio del convento proviene un quadro ad olio su tela di Lorenzo Gastaldi (1625-1690), pittore nativo di di Triora, che raffigura il "Cenacolo".